Fioravanti corre per se e non per gli altri, pensa solo a balli e sagre. I ragazzi ascolani meritano di più!
In questi giorni abbiamo appreso dalle dichiarazioni del Commissario Castelli che si realizzerà una scuola “basket”, un contenitore di servizio per consentire a circa 400 studenti delle nostre scuole cittadine di continuare a frequentare le lezioni durante la ristrutturazione sismica delle loro scuole.
Si parla di un investimento di circa 4 milioni di euro presentato come un "fulgido esempio" di sinergie dovute alla continuità politica e amministrativa nelle istituzioni di ogni livello. Si parla di avanzamenti importanti, di un gran lavoro di squadra con il sindaco Fioravanti.
Tutto bene, se non fosse per il fatto che, come al solito, Ascoli sembra essere il solito mondo alla rovescia. Infatti sono trascorsi quasi otto anni dal sisma del 2016, otto anni in cui i 30 milioni di euro a disposizione per la ricostruzione delle scuole sono rimasti quasi completamente inutilizzati e alunni e docenti hanno continuato ogni giorno a varcare la soglia di edifici non sicuri, rischiando quotidianamente la loro incolumità e invocando Sant’Emidio che li protegga, visto che il sindaco faceva chiaramente altro.
Inaugurava casette dell’acqua, marciapiedi e piste ciclabili, usando i preziosi fondi del PNRR per l’ordinaria amministrazione. Continui cronoprogrammi sistematicamente disattesi, alternati a lunghi periodi di silenzio, fatta salva la recentissima e fittissima serie di proclami "elettorali" riguardanti iniziative e straordinari obiettivi raggiunti in qualunque campo.
Nel frattempo Dirigenti scolastici, insegnanti, genitori e comitati di genitori giustamente preoccupati continuano a chiedere spiegazioni e a fare proposte. Malaspina, Cagnucci, Tofare, Cantalamessa. Alcuni di questi plessi forse sono così compromessi da dover essere abbattuti e ricostruiti e ci sono anche notizie di presenza di amianto.
Quindi un nulla di fatto. Nonostante questo nei consuntivi finali sugli obiettivi prefissati dal Comune per le scuole leggiamo la parola “raggiunti”.
È la solita storia di sempre: celebrare l’inizio di un percorso con proclami da costante campagna elettorale, quando appunto è solo un inizio che poi non avrà conclusione. È il solito racconto di una città che non c’è: tra mostre improbabili, un ballo in piazza e una sagra di paese.
Gli ascolani meritano di meglio di un giullare di corte. Meritano chi li ascolti veramente e costruisca con loro e per loro un futuro fatto di cose concrete.
Emidio Nardini, candidato Sindaco