Usura, archiviazione per Geronzi

Usura, archiviazione per Geronzi

L'imprenditore Emidio Orsini minacciò lo sciopero della fame

La vicenda cominciò nel 2005 quando Orsini accusò di usura numerosi Istituti di credito, responsabili di mettere a a rischio la sopravvivenza della sua impresa. L'indagine aveva coinvolto anche Cesare Geronzi in qualità di presidente del gruppo Banca di Roma e poi Capitalia. La Procura ha riconosciutociò che sosteneva il banchiere, cioè che "tra le funzioni di presidente non rientra alcuna delega operativa, tantomeno quella della determinazione delle condizioni e dei tassi, potere che non appartiene neanche al consiglio di amministrazione (di cui Geronzi è presidente ndr) e del comitato esecutivo, essendo di esclusiva competenza dell'area commerciale". Analoga situazione per gli altri, manca la prova che Geronzi e Libonati abbiano avuto un ruolo concreto ed effettuale nel determinare gli interessi praticati dall'istituto ai clienti e nello specifico ad Orsini. Nel frattempo l'imprenditore ha dichiarato la sua fiducia nei confronti del lavoro dei magistrati e mostrato preoccupazione per i tempi di prescrizione per il reato di usura che si sono notevolmente accorciati. "Noi ci costituiremo parte civile e spero che lo faccia anche il Comune di Ascoli" ha annunciato Bocedi, presidente dell'associazione antiusura Sos Italia, che si prepara inoltre ad aprire due sportelli nel Piceno: uno ad Ascoli presieduto proprio da Orsini e l'altro a San Benedetto del Tronto. Proseguono gli accertamenti sugli altri indagati, funzionari e dirigenti di molti altri istituti di credito e sembrano profilarsi all'orizzonte diverse richieste di rinvio a giudizio per usura.