/Bilancio positivo a due anni dalla legge antifumo
Bilancio positivo a due anni dalla legge antifumo
Confcommercio, solo nell1% dei locali ci sono aree fumatori
Questo a causa dei costi elevati e le difficoltà tecniche per realizzarle, soprattutto per le attività dei centri storici. Meglio dunque installare, come hanno fatto molti gestori vedasi quelli di Piazza Arringo e Piazza del Popolo, il riscaldamento su spazi aperti o su quelli realizzati con pareti mobili riscaldati con le stufe-fungo. La legge nei pubblici esercizi di Ascoli e delle altre località del piceno sia perfettamente rispettata da tutti: clienti, titolari e personale. Forse una qualche carenza è registrabile nella cartellonistica ma è sicuramente un peccato lieve. I cartelli antifumo oltre a riportare la scritta “vietato fumare” devono infatti riportare i relativi riferimenti di legge, l’importo delle sanzioni ed il nominativo del soggetto preposto alla vigilanza e soprattutto gli stessi, per le strutture con più locali, vanno riproposti in ogni locale. Per quanto invece riferito al giro d’affari nei nostri pubblici esercizi, dopo la legge antifumo sostanzialmente non è stata registrata una diminuzione del fatturato tranne forse per i locali frequentati dai più giovani come i pub e le discoteche. Comunque nel complessivo, grazie al forte senso civico dei consumatori, il divieto di fumo non ha creato tensioni, né tra gli stessi consumatori (fumatori e non) né tra i consumatori e gestori, grazie anche alla rimozione dell’obbligo originariamente previsto per i gestori, ma mai messo in atto, di denunciare alla Polizia i trasgressori del decreto. In sintesi la legge Sirchia, condivisa e apprezzata dai pubblici esercenti della provincia di Ascoli Piceno, attribuisce agli stessi un ruolo primario nella tutela della salute e nel rispetto delle scelte individuali di ogni consumatore.