Multe impugnabili se esistono solo parcheggi a pagamento

Multe impugnabili se esistono solo parcheggi a pagamento

I Comuni devono realizzare aree libere di sosta

Il 50% delle multe comminate in città é impugnabile davanti ai giudici di pace, se non ci sono aree di parcheggio libero.
E' questa la stima del Codacons in seguito alla sentenza della Cassazione che obbliga i comuni a realizzare aree di sosta libera accanto ai parcheggi a pagamento a fascia oraria. Una sentenza che il Codacons definisce "rivoluzionaria".
Sarebbero, infatti, molti, secondo l'associazione, gli articoli del Codice della strada violati dai Comuni. Però se per i cittadini che infrangono le regole c'é una multa, "per i Comuni non ci sono mai conseguenze negative".
Secondo il Codacons, nel caso delle eccezioni previste dalla sentenza - zone a traffico limitato, aree pedonali o di particolare rilevanza urbanistica - i Comuni "dovranno dimostrare che ci si trova di fronte a queste zone". 
"La sentenza della cassazione potrebbe porre fine all'epoca dei dazi feudali imposti dai Comuni". Così Carlo Pileri, presidente dell'Adoc, commenta la decisione che obbliga i Comuni a realizzare posteggi liberi accanto a quelli a pagamento. 
"Stiamo valutando - fa sapere Pileri - la possibilità di chiedere rimborsi anche per altri Comuni italiani". 
Per l'Adoc, inoltre, la sentenza della Cassazione potrebbe "aprire una nuova stagione: quella del potenziamento dei mezzi pubblici e della revisione dell'urbanistica delle città ".
Sul problema aperto dalla sentenza della Cassazione sui parcheggi, Fabio Sturani, sostiene che l'Anci, della quale è vicepresidente, è disponibile "a un confronto serio con il governo per valutare le possibili prospettive su questo fronte".
Ma precisa che "la regolamentazione della sosta deve rimanere in capo all'ente locale. Questo perché in alcuni casi l'introduzione della sosta a pagamento è stata fatta anche con l'obiettivo di ridurre il traffico e per abbassare quindi i livelli di inquinamento".  
Sturani ricorda inoltre che già il Codice della Strada
prevede zone nei centri urbani entro le quali può essere istituita esclusivamente la sosta a pagamento.
"Per parte nostra   prosegue   quando potremo disporre del testo del pronunciamento della Corte di Cassazione, analizzeremo con attenzione la situazione, che potrebbe anche rischiare di mettere in crisi scelte fatte in tema di mobilità e traffico, nonché le risorse finanziarie dei Comuni.
L'intervento della Suprema Corte - conclude - evidenzia comunque un problema interpretativo della norma contenuta nel Codice della Strada, che riteniamo sia utile chiarire definitivamente. E anche su questo fronte siamo sempre disponibili ad un confronto costruttivo con il Governo".