Ticket sulle prestazioni di Pronto soccorso

Ticket sulle prestazioni di Pronto soccorso

I cittadini marchigiani da anni pagano una sanità molto esosa

Quelle prestazioni ,cioè, non seguite da ricovero.Per quanto riguarda la Regione Marche bisognerebbe fare alcune considerazioni. La norma del governo Prodi è stata adottata verosimilmente per ridurre l’accesso al pronto soccorso da parte di quei cittadini che non hanno gravi patologie così da decongestionare i pronto soccorsi. Se si considera che un cittadino non è in grado di capire da solo la gravità della propria patologia, si verrà a creare una disparità tra chi, non avendo problemi economici, comunque usufruirà del servizio pagando, mentre altri, i meno fortunati economicamente, potrebbero essere dissuasi dal ricorrere al pronto soccorso, nonostante affetti da una patologia grave, con tutti gli alti rischi che ciò comporta.
Inoltre un ticket sulle analisi scoraggia sicuramente la prevenzione, con effetti di sicuro controproducenti, sia sotto il profilo della salute che economico.
C’è di più, paradossalmente la norma finanziarla sopra citata adottata dal Governo centrale avvantaggia i cittadini marchigiani. Infatti dal 1998 la Regione Marche già fa pagare un ticket che va dai 18 ai 36 euro, a seconda dei vari esami seguiti alla prestazione dei codici bianchi, da cui sono esenti solo i bambini di età inferiore a 6 anni (oggi inferiore a 14 anni) e gli anziani di età superiore ai 65 anni.
Ciò fa comprendere come i cittadini marchigiani e soprattutto i fermani da anni paghino a proprie spese una sanità molto esosa con un riscontro di servizio nettamente inadeguato. Questo è stato sottolineato più volte da varie categorie come i sindacati, questa Amministrazione e soprattutto è agli occhi di tutti i cittadini che sfortunatamente si recano o si sono recati al pronto soccorso.
A distanza di anni quindi la regione Marche, invece di adoperarsi per cercare soluzioni che permettano un utilizzo corretto da parte dei cittadini del pronto soccorso, si è solo limitata a mettere una ulteriore tassa a svantaggio del cittadino, non ultima la quota ticket di 10,00 euro per le ricette specialistiche salvo per quelle previste dal comma della finanziaria sopra citato.
Un contributo potrebbe essere ad esempio quello di aprire un tavolo di concertazione con i medici di base e altre categorie sanitarie o penalizzando ad es. gli “habituè” del pronto soccorso per patologie minori in modo così da creare un filtro e una decongestione della domanda di prestazioni da codice bianco.

 

Assessore alle politiche sanitarie, dr. Tulli Gianluca

 

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