"Pur apprezzando la volontà di restituire un servizio sanitario alla collettività, non possiamo che rimarcare, come FP CGIL, che le scelte di questa Regione sulle politiche sanitarie sono totalmente improvvide e minano la sussistenza stessa del servizio pubblico.
Ci riferiamo ovviamente alla scelta di acquistare più di 11 mila prestazioni sanitarie dal privato convenzionato, scelta che, come tutte le altre AST seppur con importi diversi, ha compiuto anche quella di Ascoli Piceno.
Il problema, come è evidente, è che questa spesa viene sostenuta non già per ampliare ed arricchire l’offerta che il sistema pubblico comunque garantisce, ma anzi – e viene anche ostentato – per recuperare quelle prestazioni che il pubblico non riesce più ad erogare.
Ed è altrettanto ovvio che sia così visti i tagli continui che negli anni sono stati portati avanti senza sosta al sistema pubblico, fatto di tetti di spesa, vincoli finanziari sempre più stringenti e assenza di competitività salariale per i professionisti della sanità.
La Direzione Generale dell’AST di Ascoli Piceno, da poco insediatasi, ha dovuto infatti ammettere alla delegazione di parte sindacale, qualche settimana fa, di essersi trovata di fronte ad una carenza di personale, già solo per il periodo estivo, inimmaginabile.
Per correre ai ripari dunque le scelte sono state obbligate: accorpamento di reparti, riduzione di posti letto e programmazione di (poche) assunzioni.
Peccato che, rispetto a quest’ultime, è molto plausibile che ci ritroveremo, come già avvenuto l’anno scorso, in condizione di dover ricorrere ai lavoratori interinali tramite le agenzie per il lavoro e a non riuscire a sanare la carenza cronica di personale medico.
Eppure, per frenare il collasso del sistema, non si pone alcun freno neppure dalle Istituzioni: i tetti di spesa per il personale restano invariati, le proposte di rinnovo contrattuale sono misere ed i professionisti decidono, ovviamente, di andare altrove.
Ma mentre un Dirigente Medico del sistema pubblico è perennemente tentato di abbandonare la nave visti i gettoni esorbitanti che il privato offre, per un lavoratore del comparto della sanità privata, le retribuzioni sono ferme addirittura da decenni.
Così la scelta politica di destinare al privato risorse per fornire un servizio che dovrebbe offrire il pubblico, non solo denota il continuo depauperamento del SSN e del SSR, ma ci dice anche che alla stessa Regione Marche, che prolifera di sanità privata soprattutto nel nostro territorio, la qualità del servizio offerto e le condizioni di lavoro di chi lo eroga non importa affatto".
Ascoli Piceno 28/05/2025 Per la FP CGIL di Ascoli Piceno
La Segretaria Generale
Viola Rossi