Da oggi questo giornale non accetterà più contenuti dal Movimento Stelle. Non è una censura è una forma di tutela per i nostri lettori.
In una situazione di cosi grave emergenza, con una guerra che sta creando riflessi preoccupanti anche nel nostro Paese, con una pandemia che è tutt'altro che vinta, degli irresponsabili che hanno un nome e cognome: Movimento 5 Stelle, esperti fin dalla prima ora nello sport di alto livello culturale, il vaffanculo, hanno costretto l'unica persona di qualità insindacabile, Mario Draghi, che aveva riportato l'Italia ad una dignità internazionale che non ricordavamo almeno da un ventennio, a dimettersi perché pensavano di poter fare i soliti giochi di Palazzo. Ma, caso strano per questi 'uno vale uno' si sono trovati dinanzi a una persona seria che non gioca con la vita degli italiani e quando dichiara una cosa la mantiene, una lezione per la politica in genere che comportandosi esattamente al contrario sceglie di fomentare l'astensione elettorale. Ora vi dico che mai come ora sono molto preoccupato per come finirà tutta la vicenda delle risorse economiche legate al Pnrr, i tanti progetti che enti e imprese si stanno impegnando ad affrontare per scrivere una pagina nuova nel Paese. Si, dobbiamo avere paura proprio oggi, in queste ore per quello che questa masnada di incompetenti sta giocando fregandosene della vita della gente. Pensando soltanto a mantenere le proprie poltrone e per farlo debbono riportare in alto sondaggi in forte discesa. E' questa la loro unica preoccupazione.
Non so cosa potrà accadere ora. C'è un argine che è dovuto tornare sui suoi passi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lui ha fatto un grande sacrificio, abituato a pensare agli altri nonostante tutto, un uomo dello Stato che ha avuto un fratello ucciso dalla mafia. Sono convinto che abbia accettato di tornare a ricoprire di nuovo il ruolo di Presidente della Repubblica proprio perché aveva chiesto un sacrificio a Mario Draghi, l'unica difesa che aveva individuato per invertire la situazione di un Paese in rotta. E' rimasto, a mio avviso, proprio perché Draghi continuasse nella sua azione di recupero dell'Italia. Ora non so cosa accadrà, ma una cosa è certa: sulle pagine di questo giornale non troverete più una sillaba che faccia seppure lontanamente pensare al Movimento 5 Stelle che ha un nume tutelare, un comico, Beppe Grillo, che per una volta si lascia dietro una tragedia. Si da ora siamo il giornale della censura al Movimento 5 Stelle perché siamo contro chi opera contro le famiglie, contro il futuro e l'innovazione.
Gaetano Amici