Tantissime persone, ieri sera, per la presentazione del libro "La Scelta". "Quando hanno cercato di screditarmi ho anche pensato al suicidio".
Palazzina Azzurra gremita all'inverosimile per la presentazione del libro di Sigfrido Ranucci, uno dei più importanti giornalisti d'inchiesta italiani e tra i più noti a livello internazionale. L'evento, organizzato dall'associazione "I Luoghi della Scrittura" e dalla libreria "Libri ed Eventi", ha visto la presenza di un pubblico così numeroso che molti spettatori hanno dovuto sedersi a terra pur di ascoltare l'autore.
Il libro, intitolato "La scelta", esplora temi cruciali per la carriera di Ranucci, che nel corso della sua carriera ha affrontato numerosi ostacoli, dai tentativi di screditarlo attraverso dossier falsi, alle pressioni politiche e delle lobby. Nel suo lavoro, Ranucci descrive il costante dilemma del giornalismo investigativo: scegliere se andare in onda o no, se completare un'inchiesta o desistere, e se fidarsi o meno delle persone che incontra lungo il suo percorso. Queste decisioni, spesso difficili, rappresentano il fulcro del libro, che non solo narra retroscena delle sue inchieste su scandali come il crac Parmalat, la corruzione politica e altri temi scottanti, ma riflette anche sul prezzo personale e professionale di queste scelte.
Durante l'incontro, moderato da Andrea Vianello, direttore artistico del festival "La Risacca dei Ricordi", e già direttore di Ranucci per alcuni anni, l'autore ha condiviso momenti intensi del suo percorso. Ranucci ha rivelato di aver considerato il suicidio dopo essere stato oggetto di una campagna volta a screditare una delle sue inchieste, in occasione di una sua indagine su Flavio Tosi, definendo questa esperienza come una delle più dure della sua carriera. Ha anche parlato dell'importanza della squadra di "Report", il programma che conduce, e del sostegno che ha ricevuto in momenti di solitudine, pur sottolineando che "alla fine chi decide è solo".
L'incontro, introdotto dal presidente dell'associazione I Luoghi della Scrittura Mimmo Minuto, ha rappresentato un'occasione di riflessione sul valore della verità e dell'inchiesta giornalistica, temi che Ranucci ha esplorato profondamente nel suo libro e che continuano a essere al centro del suo impegno professionale