Ancona - Nell'andirivieni di voci che affermano tutto e il contrario di tutto sulla situazione del rimpasto della giunta regionale delle Marche, arriva un comunicato ufficiale della Lega Marche nel quale si dice:
"La Lega Marche per Salvini Premier è unita e compatta e si rimette totalmente alle decisioni della segreteria federale. Uniti nel nostro obiettivo comune di servire la Regione , continueremo a lavorare instancabilmente per un futuro migliore per le Marche.
On.le Giorgia Latini, Segretario regionale Marche Lega Per Salvini Premier
Renzo Marinelli, Capogruppo Lega Marche in Consiglio Regionale
Ora in tutta questa vicenda ci corre l'obbligo di fare una riflessione che magari non verrà compresa dai più giovani. Stiamo parlando dell'obbedienza di partito. Questo concetto era super scontato all'epoca di leader nazionali come l'on. Aldo Moro nella Democrazia Cristiana, l'on. Enrico Berlinguer nel Partito Comunista Italiano, e l'on. Giorgio Almirante nel Movimento Sociale Italiano. Un assioma che valeva per tutti gli altri partiti dell'arco costituzionale italiano.
Oggi a cosa stiamo assistendo nella politica regionale delle Marche? La Lega, al momento dell'insediamento della giunta a Palazzo Raffaello dopo le elezioni presenta tre i suoi candidati: Mirco Carloni, Giorgia latini e Filippo Saltamartini che ricevono rispettivamente Attività produttive, Sviluppo economico, Agricoltura e altro, Cultura e Istruzione e altro, Sanità e altro.
Poi arrivano le elezioni politiche del settembra 2022. Si dimettono gli assessori Guido Castelli, Mirco Carloni e Giorgia Latini che approdano in parlamento.
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli nomina i sostituti proposti anche questa volta dai rispettivi partiti Fratelli d'Italia e Lega.
Goffredo Brandoni sostituisce Guido Castelli, Andrea Maria Antonini sostituisce Mirco Carloni e Chiara Biondi sostituisce Giorgia Latini.
Il presidente Acquaroli non apre bocca perché quei ruoli spettavano ai rispettivi partiti.
Il concetto di obbedienza di partito fino a quel momento veniva rispettato.
A distanza di un anno la Lega Marche fa una riflessione al proprio interno e la segretaria regionale Giorgia Latini, dopo un consulto con il segretario nazionale del Partito, Matteo Salvini, propone al presidente Acquaroli la sostituzione di tre assessori: Andrea Maria Antonini, Chiara Biondi e Filippo Saltamartini.
Il presidente Acquaroli alza il muro con la scusa dell'immagine esterna del centrodestra. La chiamiamo scusa perché di fatto il Presidente della Regione Marche vuole imporre a casa d'altri il suo veto. Beh, al tempo dei Moro, dei Berlinguer e degli Almirante non se lo poteva neppure sognare un comportamento del genere. Altri tempi...
Ci chiediamo, se fosse accaduto il contrario e a posto della Lega ci fosse stato il partito di Fratelli d'Italia cosa sarebbe accaduto?
Beh a parlare di fair play non deve essere solo il calcio o lo sport in genere. Oggi più che mai occorre ribadire che quando si va a casa d'altri prima si chiede il permesso e certo non si potrà certo decidere di quale colore dovranno essere i tendaggi o di che epoca o design dovranno essere i mobili.
Se gli elettori si allontanano dalle urne è anche per certi comportamenti.