L’11 febbraio 2021, abbiamo incontrato il Dottor Cosimo Prisciano, responsabile Anpal Servizi della macroarea che comprende Marche, Abruzzo e Molise.
Nella reciproca consapevolezza che i tavoli decisionali sono altri, si è svolto un proficuo confronto tra le parti, basato sulla condivisa volontà di rappresentare giustamente il percorso fatto dai Navigator in questi mesi e di fare tutto il possibile per metterli in condizione di continuare a svolgere il loro lavoro, deciso dalla norma oggi rifinanziata per altri 18 mesi, in sinergia ed assistenza ai Centri per l’Impiego territoriali.
Abbiamo condiviso un rinnovato impegno, una volta messa in sicurezza la proroga dei contratti - che ci permettiamo a questo punto di considerare inevitabile, a lavorare insieme perché si disegni una visione di ampio respiro sulla organizzazione dei CPI, che rafforzi la capacità di agire le Politiche Attive a prescindere dalla singola misura di sostegno al reddito, garantendo l’accesso a questi servizi anche ai disoccupati, ai disabili, ai neet, senza lasciare indietro nessuno, soprattutto quelle persone che da sole non ce la farebbero, rischiando la marginalità totale e facendole scivolare verso condizioni di povertà irreversibili.
I Navigator oggi sono protagonisti attivi della fase di mappatura delle opportunità occupazionali, fondamentali per l’organizzazione dei servizi e l’erogazione delle politiche attive. Non è il CPI a creare i posti di lavoro dal nulla, ma può essere il luogo delle opportunità per i cittadini e per le imprese. Il prezioso lavoro dei Navigator di intervista alle imprese del territorio marchigiano e di analisi dei loro fabbisogni occupazionali, garantisce e supporta una evoluzione del sistema pubblico dei servizi non più rinviabile. I Navigator creano le occasioni per le imprese di trovare i lavoratori che corrispondono ai profili professionali di cui hanno bisogno e le opportunità per i lavoratori più fragili di rientrare nel mondo del lavoro.
Auspichiamo quindi che politici e tecnici sappiano raggiungere una soluzione nazionale che consenta di continuare ed incrementare questa attività, non disperdendo l’esperienza e le competenze di questi lavoratori che fanno funzionare il servizio e agevolano l’incrocio domanda offerta, e di garantire uguaglianza nell’accesso ai diritti e ai servizi. Successivamente alla proroga, bisognerà senza indugio affrontare in modo più ampio e strutturale il grande tema delle politiche attive.