Decarbonizzazione, ottimizzazione di differenziata e scarti agroalimentari, riduzione del problema degli spandimenti: tutti i vantaggi del biocombustibile a km zero. Il biometano è al centro dello sviluppo dell’economia circolare. Una parte dell’opinione pubblica, tuttavia, è contraria agli impianti, in particolare nei territori dove se ne prevede la realizzazione. Tra le obiezioni principali: le esalazioni di cattivo odore, le emissioni inquinanti, l’impatto visivo, la circolazione di camion per il rifornimento degli impianti, lo sviluppo di batteri patogeni. Tutte obiezioni da parte dei territori che spesso sono frutto di una cattiva informazione causata dalla mancanza di partecipazione e da progetti poco conosciuti e non condivisi con il territorio che li deve ospitare. Le criticità che vengono segnalate sono state abbondantemente superate e le moderne e consolidate tecnologie permettono di costruire impianti che funzionano bene e che prevengono ogni problema. Tutto sta nel realizzarli nel modo e nel posto giusto e nel gestire correttamente tutta la filiera.
Oggi la mancanza di questi impianti nelle Marche fa sì che la frazione organica venga in buona parte portata fuori regione con un maggiore impatto ambientale, il conseguente aumento dei costi di gestioni e quindi tariffe più alte, e la perdita di una risorsa rinnovabile come il biometano che costringe all’uso di fonti fossili estratte dalle piattaforme offshore. Ad oggi il 30% dei rifiuti organici prodotti nelle Marche (circa 71.000 tonnellate su un totale di 236.000) viene trasportato e gestito fuori regione tra Abruzzo, Umbria, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. La parte di rifiuti organici gestita in regione viene lavorata con impianti vetusti che generano problemi odorigeni e che non permettono la produzione di energia rinnovabile.
Questi sono solo alcuni dei temi che verranno trattati nell’incontro organizzato da Legambiente Marche per contrastare le fake news e le bufale ambientali che spesso emergono quando si parla degli impianti di produzione di biometano da frazione organica. Continua così la campagna di Legambiente e La Nuova Ecologia che si è aperta nelle Marche con il tema delle aree marine protette.
L’incontro si svolgerà oggi, venerdì 12 febbraio, a partire dalle ore 18:00, in diretta facebook e youtube sulle pagine di Legambiente Marche. Prenderanno parte al dibattito, che sarà moderato da Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche, Andrea Minutolo, responsabile scientifico nazionale di Legambiente; Gian Marco Malagoli, responsabile AIMAG sito di Finale Emilia; Alberto Confalonieri, Coordinatore Comitato Scientifico Consorzio Italiano Compostatori; Sergio Ciucci, Presidente Consulta Assocazione cittadini biodigestore Casone di Foligno; Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche.
“La realizzazione di questi impianti è fondamentale per tanti aspetti, dalla chiusura del ciclo dei rifiuti e allo sviluppo dell’economia circolare, alla decarbonizzazione della nostra regione, alla crescita di competitività e innovazione del nostro territorio – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Per raggiungere questi obiettivi però è fondamentale definire con urgenza la pianificazione per la realizzazione di questi impianti nella nostra regione ed evitare così che da opportunità questa tecnologia diventi un problema. La pianificazione è ancora assente, anche se sollecitata più volte negli anni da Legambiente anche con appello trasversale rivolto alla Regione Marche nel 2019, nell’ottica di lavorare anche ad una integrazione tra gli ambiti territoriali per permettere una ottimizzazione degli impianti e dell’uso delle risorse pubbliche; su questo è urgente accelerare. Inoltre, per fare sì che questi impianti siano fino in fondo una grande opportunità di crescita di tutta la comunità, è necessario avviare un dibattito pubblico e percorsi di partecipazione che si fondino sulla corretta informazione e sul coinvolgimento attivo di tutta la comunità. Abbiamo di fronte a noi anni importanti – conclude Pulcini - in cui arriveranno le risorse dell’Unione Europea che prevedono anche lo sviluppo di tecnologie a favore dell’ambiente, di cui questi impianti fanno parte. Dobbiamo essere pronti a lavorare insieme, istituzioni, forze sociali ed economiche, per vincere la grande sfida della New Generation EU”.
“In questi mesi tante sono state le iniziative che abbiamo promosso nei territori, grazie all’impegno dei nostri circoli locali, per fare corretta informazione e portare il tema della virtuosa gestione dei rifiuti e dell’economia circolare tra i cittadini – aggiunge Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche -. Abbiamo messo al centro di questi incontri la partecipazione e il confronto basato sull’ambientalismo scientifico, portando ad esempio le buone pratiche come testimonianza della crescita che hanno avuto i territori in cui queste tecnologie si sono sviluppate. Continueremo a lavorare in questa direzione – conclude Ciarulli - nella piena convinzione che sia la strada giusta per costruire una comunità più consapevole e in grado di accettare le nuove sfide che presto arriveranno grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.