«Dimenticare mai, ricordare sempre». Il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, sceglie queste parole per descrivere il filo conduttore delle celebrazioni in occasione del Giorno della memoria nell'Aula dell'Assemblea. Nel suo intervento di apertura, un percorso nella storia per ricostruire le radici dell'antisemitismo, «un crescendo di pregiudizi alimentato dal vento della calunnia, fino allo sterminio di 6milioni di ebrei, tra cui 75mila italiani, trucidati per motivi razziali. Una tragedia immane, senza scuse, senza giustificazione, impossibile da comprendere oggi, eppure non accaduta nel Medioevo, ma solo pochi decenni fa».
Una pagina della storia documentata dalle immagini girate dai soldati statunitensi, «grazie al Generale Eisenhower, che chiedendo alle sue truppe di filmare e documentare quanto avrebbero scoperto a Buchenwald, ha dato un grande contributo alla verità e alla democrazia». Il Presidente si collega alle domande di Primo Levi, su come tutto questo sia stato possibile, e infine alle parole di Papa Francesco, pronunciate a Gerusalemme il 26 maggio del 2014, «Chi sei tu uomo per essere stato capace di fare una cosa del genere? Mai più Shoah».
L'invito a non dimenticare anche nel messaggio di saluto inviato della Senatrice Liliana Segre, letto in Aula dal Presidente: «Senza memoria, senza il senso della storia, delle cause, delle conseguenze, delle responsabilità è impossibile una cittadinanza consapevole e pienamente democratica». Dopo la proiezione del video “Meditate che questo è stato”, l'attrice Iaia Forte ha interpretato alcuni brani del libro della Segre, “Sopravvissuta ad Auschwitz”, insieme alle pagine de “La storia” di Elsa Morante. La seduta è proseguita con le parole di Emanuela Russi, Presidente della Comunità ebraica di Ancona, e con l'intervento del Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti.
Dal Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli, il riconoscimento del valore della memoria «come dovere di fronte ai fatti tragici accaduti, garante della nostra identità, la memoria deve unire e pacificare. Per questo il Giorno della memoria non può essere considerato come patrimonio di parte ed è nostro dovere evitare che possa essere utilizzato come qualcosa di strumentale, è simbolo che si estende per condannare tutti i crimini contro l'umanità, per motivi ideologici, politici o religiosi, come sottolineato dall'Europa in una risoluzione». Nel corso delle celebrazioni sono intervenuti anche Marco Labbate (Istituto di Storia Marche), Clara Ferranti (Rete Universitaria per il Giorno della Memoria), il Presidente di ANPI Marche, Lorenzo Marconi, e la Presidente Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra Presidente Silvana Giaccaglia.