Accademia della formazione e del lavoro per persone disabili e Assistenza domiciliare a malati oncologici e terminali: Operativi due nuovi interventi nati grazie alla coprogettazione pubblico – privati coordinata dalla Fondazione Carisap

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Accademia della formazione e del lavoro per persone disabili e Assistenza domiciliare a malati oncologici e terminali: Operativi due nuovi interventi nati grazie alla coprogettazione pubblico – privati coordinata dalla Fondazione Carisap

Entrambi i progetti hanno durata di 24 mesi ed investono tutto il territorio di riferimento della Fondazione, che metterà a disposizione anche 500 mila Euro per la realizzazione delle attività sperimentali.


Ascoli – Il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha approvato due nuovi interventi, frutto di due mesi di lavori in coprogettazione che  nno visto protagonisti enti del Terzo settore, Asur, Servizi sociali territoriali, l’Istituto per la ricerca sociale di Milano, assegnisti dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Università di Camerino, esperti di valutazione e progettisti della Fondazione.

Le due progettualità in sintesi - Il risultato sono due progetti sperimentali che utilizzano la coprogettazione – così come indicata anche nel Codice del Terzo settore - come procedimento di definizione, affidamento e realizzazione di servizi per la comunità, e che portano nel territorio altre due iniziative (attualmente operativo in attuazione cogestita è anche il progetto Terra Solidale, messo in campo dalla Fondazione per il contrasto alla povertà) di forte impatto atteso:


  1. Una Accademia per la formazione ed il lavoro di persone disabili quale punto di riferimento stabile, forte e credibile per il lavoro dei disabili, grazie alla collaborazione tra 6 soggetti specializzati di Terzo settore (Artemista, Casa di Asterione, Cooperativa sociale Primavera, Locanda Centimetro Zero, Pagefha, Sordapicena), gli Ambiti sociali territoriali, l’Asur, e gli enti pubblici dedicati (UMEE, UMEA, DSM, SIL, ATS). Il punto di partenza dell’idea progettuale è la persona con disabilità e il suo contesto familiare. L’Accademia realizzerà, in un biennio, azioni strategiche ed un complesso di attività in un percorso che: 1. accoglierà le segnalazioni da parte di UMEE, UMEA, DSM, SIL e ATS e curerà la valutazione delle competenze del disabile anche attraverso l’ausilio di laboratori esperienziali e strumenti di profilazione, oltre a colloqui conoscitivi; 2. offrirà percorsi di formazione personalizzata on the job e online tramite piattaforma, e dei tirocini rivolti a una reale e realizzabile occupazione. 3. attesterà le competenze acquisite e selezionerà le persone collocabili in settori produttivi prescelti; 4. ricercherà attivamente delle posizioni lavorative offerte dagli enti partner e dalla rete territoriale di aziende, cooperative ed enti del terzo settore sensibili al tema; 5. accompagnerà le persone e i referenti datoriali nei contesti di lavoro con un ruolo di facilitazione e tutoraggio svolto da figure professionali appositamente formate, in particolare dall’Hability Manager, una nuova figura di coordinamento delle attività e di raccordo tra attori delle azioni progettuali. I principali ambiti lavorativi sui quali Accademia focalizzerà l’operatività, nella fase iniziale e di sperimentazione con successivo ampliamento in altri settori, sono: agricoltura sociale, vivaismo, ristorazione e ricettività (alberghi e turismo sociale, comprese la figura di accompagnatore turistico), pulizia e sanificazione, valorizzando le competenze e le esperienze dei soggetti che compongono il tavolo di coprogettazione. Il progetto dovrà garantire l’inserimento lavorativo ad almeno 24 disabili.


  2. Un intervento di Assistenza domiciliare integrata in favore di malati oncologici e terminali che mette in rete 4 soggetti specializzati (AIL, Bianco Airone, Cooperativa sociale Gea, Iom Ascoli Piceno) con l’Asur ed il servizio pubblico di assistenza domiciliare (ADI). Con questo intervento la Fondazione intende garantire l’unitarietà della presa in carico del paziente e della famiglia da parte dell’équipe di assistenza, attraverso una figura innovativa – case manager - che coordini l’intervento dei diversi professionisti e favorisca il rapporto fra la famiglia, l’équipe domiciliare, l’ADI e i medici che hanno in cura il paziente. Il progetto, infatti, persegue due obiettivi riconosciuti come fondamentali dai partecipanti al Tavolo di lavoro: 1. Omogeneizzare gli interventi di assistenza domiciliare sul territorio di competenza della Fondazione; 2. Rafforzare la collaborazione e favorire il raccordo fra le équipe e i servizi (ASUR, ADI, MMG, UOC, servizi sociali di riferimento) superando la logica prestazionale e focalizzandosi sulla presa in carico della persona e dei suoi familiari.

Sostenibilità e valutazione di impatto – Per la realizzazione degli interventi, la Fondazione ha previsto un investimento di 500 mila Euro. Dal punto di vista della sostenibilità, entrambi i progetti sono stati pensati per sopravvivere alla fase sperimentale, mentre la valutazione è a cura del Team creato dalla Fondazione grazie all’impiego di assegnisti di ricerca dell’Università e di un coordinatore senior di valutazione di impatto, con esperienza consolidata in ambito nazionale ed internazionale.


Angelo Davide Galeati, Presidente della Fondazione: “Per la prima volta la Fondazione Carisap, individuato il bisogno all’interno della comunità, utilizza una metodica (quella della co-progettazione) che genera una progettualità direttamente dagli attori che sono sul campo. Le reti di servizi, sempre citate ma spesso poco applicate, trovano in questa metodica la loro massima espressione uniformando, su tutto il territorio, il servizio dato. L’organizzazione del Terzo settore è di fondamentale importanza per raccogliere le sfide nella nostra comunità”.