In primis quello dell’arretramento dell’autostrada a 14: visti i tanti disagi e le lunghe code chilometriche nel tratto che insiste nei territori dell’Ascolano e del Fermano, l’arretramento dell’asse autostradale permetterebbe la realizzazione della terza corsia anche nel tratto Piceno, favorendo una mobilità su strada oggi fortemente penalizzata e consentendo una rivoluzione economica e di vivibilità di tali territori.
In seconda istanza, la realizzazione dell’asse ferroviario Ascoli Piceno-Roma. La cosiddetta “Ferrovia dei Due Mari”, progetto da anni in cantiere, permetterebbe di far uscire dall’isolamento l’area sud delle Marche e le zone dell’entroterra. Poiché nel Decreto Semplificazioni la rete ferroviaria “Pescara-Roma” rientra all’interno delle opere strategiche, credo che anche la Ferrovia dei Due Mari debba essere presa in considerazione per mettere in collegamento la costa Adriatica a quella del Tirreno: un intervento che rappresenterebbe l’unica reale alternativa alla Strada Salaria come arteria di mobilità da e verso la Capitale. A tal proposito, credo sia necessario implementare una o più fermate ferroviarie ad alta velocità presso la stazione di San Benedetto del Tronto.
Ultimo, ma non per importanza, il completamento infrastrutturale della Strada Statale 4 Salaria. I fondi previsti dal Decreto per la progettazione della variante del tratto tra Arquata del Tronto e Acquasanta Terme sono un sostegno necessario per dare il via alla lunga opera di rivitalizzazione di un’area dell’entroterra gravemente danneggiata dal sisma, ma tali misure non sono ancora sufficienti a risolvere i tanti problemi della strada che collega il Piceno, e i territori dell’entroterra danneggiati dal sisma, a Roma.
Spero che queste proposte infrastrutturali, urgenti e fondamentali per favorire il rilancio di un territorio da anni in isolamento, possano avere l’attenzione che meritano da parte del Governo».