Omicidio Cianfrone, sabato la convalida dell'arresto per i coniugi Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli che la Procura di Ascoli Piceno accusa di omicidio premeditato

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Omicidio Cianfrone, sabato la convalida dell'arresto per i coniugi Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli che la Procura di Ascoli Piceno accusa di omicidio premeditato

I militari sono a caccia dell'arma del delitto, ancora non ritrovata. Si cerca in casa, ma anche nel deposito comunale dove Spagnuolo lavora come operaio. Nelle ricerche sono impegnati anche i sommozzatori della guardia costiera che stanno scandagliando alcuni canali.

Ascoli - Concorso di omicidio aggravato dalla premeditazione e dall'uso di un'arma, e porto illegale della pistola (non ancora trovata) con la quale sono stati sparati quattro colpi alla vittima, uno di fronte, tre alle spalle mentre la vittima cercava di fuggire per chiedere aiuto.


Queste le accuse contestate dalla Procura di Ascoli a Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, marito e moglie, di origini tarantine, arrestati per l'omicidio dell'ex maresciallo dei carabinieri Antonio Cianfrone avvenuto il 3 giugno scorso a Spinetoli (Ascoli Piceno) città di residenza della vittima e degli indagati.


L'udienza di convalida si terrà il 13 giugno. I killer sarebbero scappati in moto.


Per l'accusa a sparare sarebbe stato Spagnulo. L'autopsia è programma domani all'ospedale Mazzoni di Ascoli. A carico dei coniugi raccolte testimonianze visive (almeno quattro persone), e immagini di telecamere di sorveglianza tra l'abitazione degli arrestati e la pista ciclopedonale in zona San Pio X, luogo dell'omicidio.


I carabinieri del nucleo investigativo di Ascoli Piceno sono tornati stamattina a Spinetoli (Ascoli Piceno) nei pressi dell'abitazione dei coniugi Spagnulo, Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, in carcere con l'accusa di essere i responsabili dell'omicidio dell'ex maresciallo dei carabinieri Antonio Cianfrone avvenuto la mattina del 3 giugno con quattro colpi di arma da fuoco probabilmente esplosi da un revolver.


I militari sono a caccia dell'arma del delitto, ancora non ritrovata. Si cerca in casa, ma anche nel deposito comunale dove Spagnuolo lavora come operaio. Nelle ricerche sono impegnati anche i sommozzatori della guardia costiera che stanno scandagliando alcuni canali.

Si continua a cercare con i metal detector anche nelle campagne circostanti il luogo del delitto, la pista ciclopedonale in zona San Pio X.