Ascoli - Pubblichiamo il testo di un comunicato della Parrocchia Santa Madre di Dio nella
Cattedrale inviata ieri a tutti i parrocchiani e firmata da Don Angelo e Don Giorgio sulla vicenda di padre Alberto Bastoni che è indagato dalla
Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per l’ipotesi di reato di detenzione e
cessione di piccoli quantitativi di cocaina e da quella di Ancona per
detenzione e scambio di materiale pedopornografico scaricato da
internet. Attualmente non è sottoposto a nessun provvedimento
restrittivo.
padre Alberto Bastoni
Il testo integrale della lettera ai parrocchiani:
"Carissimi catechisti, carissimi membri del consiglio pastorale parrocchiale, carissimi membri del consiglio parrocchiale affari economici, carissimi collaboratori, carissimi parrocchiani tutti,
con comprensibile sgomento e profonda sofferenza siamo qui a rivolgervi questo nostro pensiero, dopo il veloce dilagarsi di notizie sul conto di padre Alberto, che certamente avrete letto sui giornali e sui social.
Facendo seguito anche a legittime richieste da parte di alcuni di voi di darvi conto dei fatti accaduti, ci sentiamo in dovere di condividere con voi alcune riflessioni. La nostra comunità parrocchiale si è mostrata da subito accogliente, spinta da cristiana carità, verso padre Alberto, il quale giunse ad Ascoli, in prova, inviato dal generale della sua congregazione, dopo un periodo molto delicato della sua vita.
Con la ferma convinzione che tutti, in quanto persone umane, possiamo sbagliare e che per questo siamo in dovere di offrire a tutti un’ulteriore possibilità di redenzione, abbiamo accolto la sua nomina a nostro vice parroco, aiutandolo in questo suo riscatto personale nel proprio cammino di rinascita umana e spirituale.
Dobbiamo riconoscere che padre Alberto ha fatto tanto per la pastorale della nostra comunità, soprattutto nei momenti più difficili in cui la parrocchia ha vissuto e condiviso la malattia del suo parroco. Ora ci troviamo improvvisamente a vivere un grande smarrimento ed una tale incredulità che certe notizie (non sta a noi giudicare se fondate o meno) ci hanno provocato: comprensibile è la preoccupazione e la delusione che molti di noi vivono, in modo particolare i ragazzi del catechismo ed i loro genitori.
Una cosa che ci sentiamo di raccomandarvi è quella di non scadere nel chiacchiericcio e nel banale giudizio, alimentando così le voci su una vicenda molto delicata che in un modo o nell’altro colpisce noi tutti, la nostra parrocchia, la nostra diocesi, la Chiesa di Dio. Non ergiamoci, ve ne preghiamo, a giudici spietati che concludono indagini ed emettono sentenze ancor prima delle autorità competenti che in tal lavoro sono ora impegnate.
Come comunità cristiana siamo chiamati alla preghiera, ad una supplica accorata al Signore per padre Alberto, anche se attualmente il nostro risentimento e la nostra rabbia per ciò che udiamo e leggiamo sembrano avere la meglio sulla nostra ragione e sulla nostra fede. Tutto ciò non vuol dire assolutamente voler coprire o arginare per quanto possibile la triste realtà: la giustizia farà il suo corso ed emetterà la sua sentenza.
Noi, da parte nostra, consapevoli in coscienza di esserci mostrati benevoli verso di lui e nei confronti del suo difficile trascorso, auspichiamo che padre Alberto possa risolvere quanto prima le sue problematiche personali, spirituali e di salute. D’ora in poi la situazione è totalmente nelle mani della congregazione a cui padre Alberto appartiene e non ha mai smesso di appartenere.
La comunità parrocchiale deve continuare il suo cammino senza paura e ripensamenti, certa che l’amore misericordioso di Dio ha già vinto il mondo!
Don Angelo & Don Giorgio"