Fino ad oggi, grazie anche alla intelligente organizzazione del dr. Gianfilippo Renzi, responsabile della Medicina d'Urgenza, il Pronto soccorso s'è fatto carico di un'area territoriale molto vasta poiché il Madonna del Soccorso è diventato un ospedale Covid.
Oggi però i sanitari e il personale infermieristico lamentano le ristrettezze nelle quali sono costretti a lavorare e soprattutto evidenziano le lamentele dei pazienti che sono costretti a venire ad Ascoli Piceno.
A questo punto crediamo che i due Pronto soccorso possano tornare ad esplicare le loro funzioni locali anche perché, lo ricordiamo, nella struttura ascolana c'è un percorso pre-Covid a fugare tutte le possibili evenienze.
A sentire i medici nella piattaforma ambulatoriale del Mazzoni, poi, si registrano le carenze che dovrebbero essere sanate, cioè medici che debbono venire dalla costa ad Ascoli Piceno, organici sempre più con il fiato corto che debbono vedere rimpiazzati immediatamente professionisti che andranno in pensione tra breve e organici già ridotti in precedenza nel numero ottimale.
E' qui che la Regione Marche deve spendere risorse economiche invece di imbarcarsi in strutture ospedaliere come quelle di Civitanova che tendono a sguarnire gli ospedali marchigiani di specialisti in anestesia e rianimazione “costruendo” per il colmo una serie di debolezze in più.