Ancona - "Sono cominciati i licenziamenti invisibili, non poche imprese nelle Marche durante il periodo di lockdown non hanno rinnovato i contratti a termine. Le motivazioni padronali sono note, la necessità di riorganizzare la produzione e rimodulare gli spazi, l’incertezza dei mercati dopo il coronavirus. Giustificazioni qualche volta oggettive , più spesso il pretesto per liberarsi dei lavoratori. Quello che è certo è che per questi lavoratori non esistono paracaduti se non quello misero e già esistente del Naspi che il “decreto rilancio” allunga “generosamente “ di poche settimane.
Considerata la composizione degli occupati nelle Marche, piena di queste forme di contratti atipici si potrebbe rischiare una carneficina. Il Decreto delle meraviglie varato il 14 maggio dal Governo ha fatto strame delle chiacchiere e degli annunci sulla riduzione dell’orario di lavoro e dei vincoli alle imprese che riceveranno un bel pacco di miliardi con l’esenzione dell’Irap e i trasferimenti a fondo perduto, ed ecco il risultato.
Occorrerà vigilare ed aprire un vero e proprio osservatorio su questo fenomeno. Come Rifondazione Comunista ci impegneremo e denunciare ogni mancato rinnovo e invitiamo i lavoratori a segnalarci tutti i casi a loro conoscenza.
Oltre a ciò sul terreno regionale sarà necessario costruire un movimento largo perché i duecento milioni di euro che Ceriscioli va sbandierando a destra e manca e che vuole destinare, anche questi a fondo perduto, per gran parte alle imprese siano invece vincolati al sostegno di questi lavoratori che stanno perdendo il lavoro o in alternativa a sostenere sperimentazioni per la riduzione dell’ orario di lavoro che comprenda il rinnovo del contratto a tutti gli atipici".
Rifondazione Comunista