Ascoli - Pasquetta al tempo del coronavirus in una città fantasma dove i luoghi affondano in un silenzio surreale. Oggi in piazza Arringo ci sarebbe stata l'ennesima edizione del “Campionato Mondiale di Scuccetta 2020”ideata da quel “vulcano” di Zè Migliori.
Mancavano la sua vice da imbonitore che calamitava bambini e adulti a cimentarsi con uno sport completamente inventato e centinaia di uova sode che diventavano protagoniste dell'ilarità mista alla competizione. Con sguardi sbalorditi dei più piccoli nel groviglio di consigli e sfottò del pubblico circostante... e al termine il Campione.
Questa che potrebbe sembrare un'immagine negativa (lo è sicuramente se non analizzata in un contesto futuro) di fatto è invece la sensazione che gli ascolani abbiano compreso l'importanza di rispettare le regole: il distanziamento sociale, portare guanti e mascherine per contenere il contagio.
Occorre sapere, senza voler fare i “Savonarola” del terzo millennio, che con queste regole dovremo convivere per diversi mesi finché non si arriverà al vaccino. Intanto passeremo per la patente d'immunità che ci verrà fornita dai test sierologici convalidati dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Oms. Quei test che stabiliranno in pochi minuti se siamo stati in contatto con il coronavirus e abbiamo sviluppato anticorpi che potrebbero indicare un'immunità sempre da verificare nel tempo. Questi test ci daranno anche l'immagine vera del contagio da coronavirus che certamente renderà palese una fotografia molto più allargata di quanto si pensi sulla diffusione tra la gente del virus. Molti saranno gli asintomatici, o cloro che avranno avuto sintomi talmente lievi da non dargli peso.
Occorre tenere duro e per quelli che, come vediamo in tv a Palermo on in altre zone d'Italia, fanno grigliate sui tetti o in altri luoghi direi che le multe servono a poco. Proporrei un “servizio civile” ad hoc: farei fare loro un'attività di servizio nei reparti Covid 19 della terapia intensiva così potranno toccare con mano la realtà. I 100 medici morti, tassisti, infermieri, 100 sacerdoti, i tantissimi anziani.