Ascoli – Da lunedì presso la tensostruttura allestita nella zona degli ambulatori dell'ospedale Mazzoni si inizia a sottoporre a tampone tutte le categorie a rischio, coloro che sono in prima linea: personale medico e paramedico ospedaliero e di strutture mediche ambulatoriali. Forze dell'ordine, Vigili del fuoco. Insomma tutte quelle persone che hanno maggiori possibilità di contagio perché appunto sono in trincea in questo periodo rendendo un servizio essenziale per il bene della comunità.
L'Area Vasta 5 emanerà un comunicato nel quale saranno spiegati i particolari di questa azione annunciata dal presidente della Regione Luca Ceriscioli nei giorni scorsi. “Si inizierà da Ascoli Piceno – aveva detto Ceriscioli – perché è la zona con minori casi di contagio e quindi questa azione diventa contenitiva poiché nel bilancio complessivo della somministrazione di tamponi è prevedibile scoprire persone positive che altrimenti non verrebbero rilevate”.
Il direttore dell'Area Vasta 5 Cesare Milani evidenzia come questa azione possa essere messa in atto perché presso il laboratorio analisi del Mazzoni c'è un'apparecchiatura all'avanguardia che permette di analizzare oltre 600 test al giorno. Attualmente sono disponibili circa 5 mila test da effettuare. Si potrà addirittura non scendere dall'auto perché il personale paramedico potrà effettuare un tampone nasale ed uno orale in pochi attimi, si tratta di una sorta di cotton fioc che verranno infilai nelle narici e in bocca, dopodiché si potrà andar via in auto.
Ci dovremo attendere tamponi di massa? Al momento l'orientamento non è stato deciso si sta ancora studiando. Sta di fatto che in Corea del Sud hanno applicato questa strategia con ottimi risultati.
Questa metodica, tra l'altro, oltre ad un'attività essenziale di contenimento della propagazione del virus, permetterà di ottenere una statistica diversa per l'epidemia. Nei risultati ottenuti in quel Paese si è visto che la percentuale di mortalità a fronte di un numero più alto di persone rilevate si abbasserà sensibilmente. Quindi si produrrà anche un effetto psicologico importante sulla popolazione ormai “vittima” di pur necessarie informazioni quotidiane anche di uno stress collegato difficilmente misurabile nelle conseguenze.
Terapia d'urto resta il rimanere in casa.