Coronavirus, il presidente Ceriscioli alla Conferenza di Area Vasta 4 Fermo: 'Il governo riunirà nuovamente le Regioni. C’è bisogno di indicazioni solide e omogenee'. Storti: 'Nelle Marche nessun focolaio. No alla paura e all’emotività'

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Coronavirus, il presidente Ceriscioli alla Conferenza di Area Vasta 4 Fermo: 'Il governo riunirà nuovamente le Regioni. C’è bisogno di indicazioni solide e omogenee'. Storti: 'Nelle Marche nessun focolaio. No alla paura e all’emotività'

(FERMO) - “Abbiamo avuto notizia che il Governo riunirà di nuovo le Regioni. Speriamo che, finalmente, siano adottate linee omogenee che permettano di applicare, con serenità, quegli strumenti che chiedono ai cittadini qualche sacrificio, ma che non sono inutili. C’è bisogno di un’indicazione solida che consenta di adottare misure giuste ed adeguate all’evoluzione dell’emergenza coronavirus”. È quanto ha detto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, intervenendo alla Conferenza di Area Vasta 4 (Fermo), insieme all’assessore regionale Fabrizio Cesetti e convocata dal presidente Paolo Calcinaro. All’ordine del giorno erano iscritti punti riguardanti temi sanitari territoriali, ma la situazione ha imposto un cambio di programma del dibattito.

“È un momento che dobbiamo gestire per acquisire le informazioni che servono alle nostre comunità. Abbiamo bisogno di una guida certa per non essere in balia delle fake news”, ha esordito Calcinaro, rivolto ai sindaci e ai rappresentanti istituzionali presenti presso l’Aula consiliare del Comune di Fermo. Ceriscioli ha ricordato che il Governo “ha impugnato la nostra ordinanza, ma non quella di altre Regioni, identiche come condizioni, ma addirittura con un’evoluzione dell’epidemia migliore delle Marche, cioè senza casi accertati. Un comportamento non omogeneo e non comprensibile. Abbiamo insistito con la nuova ordinanza, rafforzata dal numero dei casi acclarati. Speriamo ora che ci sia quel salto di qualità, quell’indirizzo omogeneo che serva a non creare allarme e a dare ai cittadini le risposte che chiedono”. Il presidente ha poi sottolineato che “aprire conflitti istituzionali così forti, in un momento così delicato, ha creato confusione. Ma ritengo che i problemi vadano superati. Preferisco trovare una soluzione nuova piuttosto che fermarsi a conflitti che non aiutano nessuno”.

Nel corso del suo intervento, Ceriscioli ha ribadito che la scelta di chiudere le scuole nelle Marche “ha ragioni scientifiche, non politiche. Comunque il dibattito va riportato nella sua giusta dimensione, evidenziando che non ci troviamo di fronte a una malattia catastrofica, ma neanche a una banale influenza. Dobbiamo affrontare una situazione di emergenza, dove la salute viene prima di ogni considerazione economica”. Ha concluso ribadendo che “fino a sabato vige l’ordinanza firmata. Da domenica vedremo gli indirizzi da emanare, sulla base dell’evoluzione nazionale”. All’incontro è intervenuta Nadia Storti, direttore generale Asur Marche. Ha sollecitato tutti “alla massima allerta, senza paura ma con attenzione. Nelle Marche non abbiamo un focolaio di coronavirus, ma contagiati da persone provenienti da altre regioni. La situazione è sotto controllo. È operativa una rete costituita da medici di medicina generale, da medici della continuità assistenziale, specialisti.

Può contare su un sistema di accoglienza articolato su varie strutture delle malattie infettive e terapie intensiva. Il sistema è pronto a ogni ulteriore evoluzione. Perciò non lasciamoci prendere dalla paura e dall’emotività. Soprattutto dobbiamo essere coscienti che il percorso assistenziale va avviato tramite i propri medici di famiglia o telefonicamente con i nostri servizi, senza recarsi subito al pronto soccorso, per non rischiare, poi, di dover chiudere i presidi sanitari eventualmente contagiati dal coronavirus”.

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