CENTOBUCHI
(AP) – Un team di esperti di alto livello ha affrontato nel
pomeriggio di ieri, 8 maggio, presso l’Auditorium della BCC a Centobuchi di
Monteprandone, l’attuale e
dibattuto tema della sostenibilità.
Un
evento organizzato dal Gruppo
Giovani Soci di Banca del Piceno e
fortemente voluto dal Presidente Sandro Donati, trattato
da un punto di vista diverso, per nulla scontato, come anticipato
dallo stesso titolo “Il
lato complesso del green: etica, innovazione e realtà”.
“Quando si
parla di sostenibilità - ha spiegato il Presidente della Banca del
Piceno Sandro Donati - il rischio è quello di cavalcare mode che si nascondono dietro a
slogan preconfezionati mentre qui oggi andiamo ad affrontare aspetti
sottaciuti della sostenibilità, sollevando interrogativi profondi
che non possiamo permetterci di ignorare. Abbracciamo l’entusiasmo
del Gruppo Giovani Soci, in cui crediamo fermamente, nell’affrontare
con approccio critico e serietà questa tematica, sempre più spesso
svuotata dal suo significato autentico, andando a scavare oltre la
superficie per capire cosa implica la responsabilità verso
l’ambiente e l’etica”.
“Lo
scopo di questo evento - ha affermato il coordinatore del Gruppo
Giovani Soci Francesco Tonelli - è creare uno spazio aperto
all’ascolto e al confronto per parlare di una tematica che ci sta
particolarmente a cuore riportandola, però, ad una profondità che
oggi ha in parte perso, offrendo la possibilità di riflettere in
modo critico sull’argomento attraverso l’analisi del vero
significato di transizione ecologica, innovazione sostenibile,
responsabilità ambientale ed etica delle scelte. Ringraziamo la
Banca che, ancora una volta, ha creduto in noi, oltre ai numerosi
presenti che accogliamo con orgoglio e soddisfazione”.
Il
tema della sostenibilità è fondamentale da ogni punto di vista e le
misure a suo favore dovrebbero essere osservate in tutti i settori.
“È un argomento vitale anche nella gestione dei nostri prodotti -
ha sottolineato il Direttore Generale della Banca del Piceno Gabriele
Illuminati - che devono rispettare tutti specifiche normative
indispensabili per concedere il credito e mantenere le somme in
questione”.
La
tavola rotonda, moderata dal giornalista Andrea Barchiesi, ha
coinvolto quali relatori studiosi, ricercatori ed esperti del settore
ambientale di alto profilo a partire da Piero Lionello,
professore ordinario di oceanografia e fisica dell’atmosfera
dell’Università del Salento, che è intervenuto sul tema
dell’aumento della temperatura: “Il clima si sta scaldando - ha
spiegato - e questo è dovuto alle emissioni antropiche di gas serra
i cui effetti sul clima sono noti fin dagli ultimi anni dell’800.
L’evoluzione del clima terrestre dipenderà dagli scenari di
sviluppo e dalla quantità di emissioni future”.
La
dottoressa Alessandra Bonazza, ricercatrice ISAC-CNR, ha
parlato dell’importanza di salvaguardare il patrimonio culturale
nella sua accezione più ampia: “Deve essere protetto - ha
affermato - e per farlo è necessario inserire delle misure
specifiche nelle politiche di adattamento al clima perché è certo
che i cambiamenti climatici influenzano la protezione del nostro
patrimonio. Bisogna conoscerne l’impatto per mettere a punto
soluzioni che possano tutelarlo, anche coinvolgendo la cittadinanza.
Il nostro patrimonio culturale è a rischio e la conoscenza del
passato deve essere la fonte per poter mettere in atto azioni
sostenibili il più possibili rispettose dell’ambiente”.
Al
centro dell’intervento del professore di economia e politica
dell’ambiente dell’università Ca’ Foscari di Venezia Francesco
Bosello i rischi del cambiamento climatico sul sistema
economico: “L’imprevedibilità - ha spiegato - rende tutto
difficile per questo si parla di scenari economici; in ogni caso la
migliore conoscenza che abbiamo a disposizione ci dice che i costi
delle politiche climatiche sono di molto inferiori ai loro benefici
in termini di danni evitati. I costi per la collettività sono
diversi e poi molti impatti del cambiamento climatico non sono
soggetti a transazioni osservabili. Possiamo utilizzare due metodi
per valutarli ossia statistici e modellistici. Bisogna considerare
l’impatto del cambiamento climatico anche sulla disuguaglianza, che
così aumenta, e sul debito pubblico, poiché il rischio climatico va
a comporre il rischio Paese che rende difficile investire sullo
stesso”.
Il
professor Francesco Regoli, direttore del Dipartimento di
Scienze della vita e dell’ambiente, ha parlato di antropocene e
inquinanti emergenti: “Da anni - ha detto - rincorriamo il
benessere e lo sfruttamento delle risorse minerarie e naturali è
enorme così come l’inquinamento che è considerato un’area
ancora non sufficientemente quantificata, basti pensare che l’ottanta
per cento di reflui confluisce in ambienti acquatici senza alcun tipo
di trattamento. Si parla sempre di sostenibilità ambientale ma meno
spesso di insostenibilità ambientale: prevenire l’inquinamento
costerebbe meno che curarlo”. Il
professore si è poi soffermato sulla problematica della plastica: “negli ultimi 50 anni - ha
spiegato - l’utilizzo di questo materiale è cresciuto in maniera
esponenziale ma è possibile convertire il problema in opportunità
trasformandolo da rifiuto a risorsa attraverso la valorizzazione
energetica delle plastiche non riciclabili raccolte in mare”.
È restato sul tema anche
il Geologo Luca di
Carlantonio, referente
regionale per l’Abruzzo della Plastic Free,
un’associazione nata nel 2019 che si occupa di tutela ambientale
attraverso il volontariato: “Raccogliamo rifiuti - ha raccontato -
e cerchiamo di sensibilizzare le persone sul tema, soprattutto nelle
scuole poiché i bambini rappresentano il nostro futuro. Non
demonizziamo la plastica poiché è sicuramente utile e dal
dopoguerra ad oggi è stata ed è utilizzata in tanti diversi
settori, dai trasporti, all’edilizia, alla medicina, ma il problema
è certamente l’uomo che, abusandone, inquina, danneggiando non
solo sé stesso ma anche gli altri esseri viventi come, ad esempio,
le tartarughe che sono a rischio estinzione poiché si cibano di
meduse e le scambiano erroneamente con la plastica. Per tale motivo
tra i nostri progetti vi è anche la salvaguardia di questi animali”.