Noi crediamo che ci sia un obiettivo per Giuliano Tosti, che ci conferma che non tornerà a fare il presidente, quello di riaffermare certi valori all'interno della società. Vedremo se questo spirito verrà ricambiato nel corso di questi giorni. Ci vorranno però esempi concreti perché l'Ascoli Calcio dimentichi questo brusco inceppo societario.
Ascoli - Questa che pubblichiamo integralmente è la dichiarazione ufficiale di Giuliano Tosti che si è dimesso ieri dalla presidenza dell'Ascoli Cacio FC 1898.
"Buongiorno ai tifosi più importanti
del calcio italiano. Voglio dire chi è Massimo Pulcinelli per me. Max è la persona che ha capito più di
tutti noi Ascolani il grande valore del nostro club. Ha il merito di
aver riportato l’argento vivo e l’entusiasmo alle stelle tra la
tifoseria.
Proprietario di un brand tra i 15 più importanti d’Italia, ha deciso di investire in una città di 48mila abitanti per fare un calcio di grandi prospettive. Oggi abbiamo una società strutturata (mancano il presidente e il direttore finanziario ma presto verranno sostituiti), un parco giocatori e tecnici importanti per puntare alla zona playoff, un settore giovanile di grande prospettiva, uno stadio a buon punto nella sua ristrutturazione e pulizia anche senza Curva Sud.
La scorsa settimana ho ricevuto dalla Lega di serie B i complimenti per la nostra posizione finanziaria, ho ricevuto apprezzamenti anche dalle Forze dell’Ordine per la coesione tifosi-società.
I club di serie B ci vedono come società innovativa ed in espansione. I tifosi hanno ricreato in due anni una tempesta emozionale pazzesca.
Questo abbiamo fatto con tutti gli uomini e le donne della nostra organizzazione, soprattutto grazie a Max.
Vengo al punto. È capitato che due persone forti di carattere, io e Max, non hanno condiviso le modalità del licenziamento di una persona che per me era importante per il controllo finanziario del club. Considerato che il presidente ha infinite responsabilità, mi sono sentito non protetto.
Tutto qui.
Da adesso in poi pensiamo ai nostri meravigliosi ragazzi, al nostro Mister, al Ds e al Dg, venerdì abbiamo un impegno importante. Abbracciamoli non con la camicia da tecnici di Coverciano ma con il calore di un padre, di un fratello, di un amico. Il campionato è giovane e la classifica non è male. Sempre uniti, forza sempre Magico Picchio.
Giuliano Tosti".
Bene, comprendendo la sua sofferenza si tratta di un atto d'amore verso la città, oltre che per il mondo del calcio. Lo spirito per creare coesione senza però nascondere quello che è accaduto, il modo inusitato nel quale c'è stato un licenziamento.
E' un atteggiamento da imprenditore illuminato che ha fatto un grande sforzo per risanare una società che ora è pronta ad affrontare traguardi, tutti speriamo più elevati, facendo però capire che su certi valori non si può discutere, quelli tra le persone vere sui quali non si può giocare, ci sono dei limiti: le persone non sono giocattoli. Hanno progetti di vita che non possono essere frantumati da un giorno all'altro.
Noi crediamo che ci sia un obiettivo per Giuliano Tosti, che ci conferma che non tornerà a fare il presidente, quello di riaffermare certi valori all'interno della società.
Vedremo se questo spirito verrà ricambiato nel corso di questi giorni. Ci vorranno però esempi concreti perché l'Ascoli Calcio dimentichi questo brusco inceppo societario.
E per quanti finora ci hanno rivolto insulti e altro si sappia che il nostro scopo nell'occuparci di questa vicenda era nello stesso spirito di Giuliano Tosti: trasparenza per crescere.