La protesta dei sindacati di polizia penitenziaria: 'Basta violenze in carcere'. Intanto non c'è più il vice comandante che è andato a ricoprire altro ruolo in Toscana a San Gimignano.
Ascoli - Monta la protesta nel carcere di Ascoli
Piceno, dove questa sono stati aggrediti tre poliziotti penitenziari
da un detenuto straniero.
Per Nicandro Silvestri, segretario
regionale per le Marche del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
SAPPE, “si tratta di un grave episodio”. E racconta quanto
avvenuto nella Casa circondariale, dove il 31 agosto scorso erano
presenti ben 108 detenuti, 27 dei quali stranieri: “In mattinata un
detenuto di origine senegalese ha dato improvvisamente in
escandescenza durante le operazioni di conta alle 8 del mattino e ha
rotto il televisore che aveva in cella. Il personale di Polizia
Penitenziaria, immediatamente intervenuto, lo invitava a raccogliere
i resti del televisore: questi, anziché provvedere, ha colpito
alcuni poliziotti con il manico della scopa ed uno con un morso ad un
braccio. Tutto ciò è sintomatico della grave carenza di sicurezza
dovuta sempre alla scarsa presenza di personale. Fino a quando la
polizia penitenziaria deve subire queste aggressioni?”
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà ai poliziotti contusi e denuncia: “Registriamo l’ennesimo episodio di violenza nei confronti di personale appartenente al Corpo in servizio nelle Marche. I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono… Ed è grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.
Il SAPPE sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire: “Questa di Ascoli Piceno è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di detenuti ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria. A loro va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare i detenuti violenti. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria delle Marche”.