Area di crisi, Confindutria Centro Adriatico accelera sulle call

Area di crisi, Confindutria Centro Adriatico accelera sulle call

Melchiorri: 'Formazione e incentivi alle assunzioni: Gli imprenditori hanno le idee chiare'. Numerose le richieste da parte di imprenditori e consulenti che hanno preso parte all’incontro, inclusa la possibilità di realizzare un centro di ricerca, finanziabile all’interno dell’area di crisi.

Sala piena nella sede di Confindustria Centro Adriatico per parlare dell’Area di Crisi Complessa, che sta vivendo la fase delle call, delle manifestazioni di interesse. “Vedere la nostra sala piena è un segnale importante. È la riprova che questo percorso, per cui abbiamo lavorato a lungo, interessa gli imprenditori. Per un territorio che è sempre vissuto nel bello e nel lavorare da soli, non è un dettaglio”. Per due ragioni: “Il primo è quello della partecipazione, il secondo è quello del fatto che la crisi ha davvero segnato tutti” spiega il vicepresidente di Confindustria Centro Adriatico, Giampietro Melchiorri.

Trasformare l’area di crisi in area di sviluppo è il compito degli imprenditori: “La Regione ha individuato nel settore pelli e calzature, una crisi di importanza tale da meritare un percorso di sostegno e sviluppo. Purtroppo se ne è resa conto oggi, di fronte al baratro. Ma bisogna guardare al lato positivo di questa situazione, che porterà milioni di euro di investimenti”.

Dall’incontro sono emerse le linee guida da non sbagliare, a presentarle Paolo Zappasodi, responsabile del settore Finanza Agevolata di Confindustria Centro Adriatico: “Il punto di partenza è che bisogna partecipare alla call, che dà allo Stato e alla Regione la base di intervento, le sue modalità e le risorse necessarie per attuarla”.

Numerose le richieste da parte di imprenditori e consulenti che hanno preso parte all’incontro, inclusa la possibilità di realizzare un centro di ricerca, finanziabile all’interno dell’area di crisi. “Ovvio che si è parlato anche del gap infrastrutturale, ma non bisogna commettere l’errore di perdere di vista l’obiettivo, le call sono legate a progetti dei privati. Poi si aprirà la fase relativa al macrotema delle infrastrutture gestito da Regione e Provincia” prosegue Melchiorri.

Temi cardine sono quelli della formazione e degli incentivi per nuove assunzioni. “Temi su cui molto ha puntato il Tavolo per lo Sviluppo guidato dalla presidente della Provincia Moira Canigola” ribadisce Giampietro Melchiorri ricordando le tre richieste avanzate dal tavolo: interventi a breve termine, ammortizzatori sociali, a medio termine, internazionalizzazione, lungo termine, investimenti su scuole e formazione.


“Ci sono aziende che vogliono crescere, aziende che resistono e hanno bisogno di supporto, aziende in difficoltà che necessitano di aiuti concreti in deroga. Noi dobbiamo riuscire a rispondere a ogni tipologia. Per stare all’ultima, l’apertura avuta dal Mise rasserena le associazioni”. In questo quadro, Melchiorri manda un ultimo messaggio al territorio, chiamato a un fine anno di fuoco tra call, business plan e investimenti: “Siamo stanchi dell’economista di turno che va sul giornale per esprimere pensieri che non aiutano la ripresa, ma diventano una semplice fotografia generica di un territorio. In questa fase servono contributi e magari consigli per soluzioni che da soli non troviamo. Allora sì che l’esperto, l’economista, diventa un fattore per questa area di crisi che vuole diventare terra di sviluppo”.


Gli incontri proseguiranno con gli esperti di Confindustria nelle prossime settimane e toccheranno diverse realtà del territorio, in modo da avere un confronto continuo in vista della scadenza delle call del 30 settembre.