Ascoli - Pochi
giorni fa una donna disperata, dopo l’ennesima aggressione subita
dal marito, ha deciso finalmente di chiedere l’aiuto della Polizia
di Stato. Personale Polizia di Stato in servizio presso la Squadra
Mobile della Questura di Ascoli Piceno, specializzato nell’audizione
di persone vittime del reato di violenza di genere, ha accolto la
donna che ha rappresentato una situazione drammatica creatasi
all’interno del proprio nucleo familiare.
La
denunciante, cittadina polacca residente da molti anni ad Ascoli
Piceno e perfettamente integrata nel tessuto sociale cittadino, ha
confidato che il marito, suo connazionale, da ormai alcuni mesi
maltrattava lei e le loro due figlie minorenni.
L’uomo, oltre a
mettere in atto delle vere e proprie vessazioni psicologiche
consistenti in continue offese e minacce, in più occasioni aveva
usato violenza fisica contro la moglie e la prima figlia, di soli 16
anni, causando loro delle lesioni, non denunciate per il timore di
ben più gravi ritorsioni, il tutto alla presenza della figlia più
piccola, di appena 12 anni, che era costretta ad assistere alle
violenze subendo un grave contraccolpo psicologico.
La
Polizia di Stato, dopo aver posto immediatamente in essere delle
attività di tutela del nucleo familiare, ha effettuato in
brevissimo tempo i riscontri del caso, acquisendo così
inequivocabili elementi probatori che consentivano alla Procura della
Repubblica di Ascoli Piceno di richiedere una misura coercitiva a
carico del violento. Il GIP di Ascoli Piceno, altrettanto celermente,
al fine di scongiurare una possibile escalation degli episodi
violenti emetteva a carico dell’indagato un ordinanza di
allontanamento dalla casa familiare e contestuale divieto di
avvicinamento alle persone offese, misura eseguita nel tardo
pomeriggio di ieri.
La situazione viene continuamente monitorata, anche con l’ausilio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.