Il funzionario regionale Mircoli e l'imprenditrice Perotti hanno risposto alle domande del Gip Annalisa Giusti nell'interrogatorio di garanzia

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Il funzionario regionale Mircoli e l'imprenditrice Perotti hanno risposto alle domande del Gip Annalisa Giusti nell'interrogatorio di garanzia

Non conoscendo tutti i particolari in mano alla Procura (e non è né una critica agli inquirenti, né un giudizio di colpevolezza da parte nostra per gli imputati) la durezza delle richieste cautelari hanno probabilmente anche il senso di voler dare un segnale forte e chiaro, ora che si è soltanto all'inizio della ricostruzione post sisma, a chi volesse avventurarsi in certi atteggiamenti criminosi a danno di una comunità così colpita.

Ascoli - L'avvocato Massimo Monaldi, legale di Stefano Mircoli, ha chiesto per il suo assistito la scarcerazione. Se sono state confermate le intercettazioni per quanto riguarda gli incontri, sono invece state respinte le accuse di corruzione. Anche l'avvocato De Minicis, difensore di Cristina Perotti, chiederà la scarcerazione della sua assistita.

I due sono stati arrestati arrestati dalle Fiamme gialle nell'inchiesta della Procura ascolana con le ipotesi di reato corruzione e rivelazione di segreti di ufficio. Il Procuratore Umberto Monti e la Guardia di Finanza hanno riferito che: "Per l’opera fornita, al dipendente pubblico infedele sarebbero state effettuate promesse di utilità future quali partecipazioni societarie in una costituenda new company per la gestione delle macerie e la ricostruzione edilizia dei territori colpiti dal sisma, nonché progressioni di carriera grazie all’appoggio di asserite conoscenze in ambiti politici di rilievo.


L’indagine ha tratto origine dalla captazione di comunicazioni telefoniche avvenute nell'ambito di una parallela indagine condotta sempre dalla Guardia di Finanza di San Benedetto del Tronto per reati tributari e di riciclaggio".


L'attività d'indagine della Procura e delle Fiamme gialle in collaborazione con la Polizia giudiziaria si è conclusa con la richiesta di detenzione in carcere dei due arrestati che il Gip ha accolto nell'emettere la sua ordinanza di custodia cautelare.

Questa decisione si era resa necessaria per gli inquirenti per evitare la possibilità di inquinamento delle prove.  Non conoscendo tutti i particolari in mano alla Procura (e non è né una critica agli inquirenti, né un giudizio di colpevolezza da parte nostra per gli imputati) la durezza delle richieste cautelari hanno probabilmente anche il senso di voler dare un segnale forte e chiaro, ora che si è soltanto all'inizio della ricostruzione post sisma, a chi volesse avventurarsi in certi atteggiamenti criminosi a danno di una comunità così colpita.