Ancona - Peppino Giorgini, consigliere regionale
pentastellato, ha depositato l'atto presso i tribunali di Ancona,
Pesaro, Macerata, Ascoli e Fermo, supportato dai senatori Giorgio
Fede e Mauro Coltorti. «Non è consentita la riscossione coattiva
dei contributi, attraverso Equitalia, nei confronti dei proprietari
dei terreni».
Un esposto in Procura per far luce
sulle modalità di riscossione adottate dal Consorzio di Bonifica
delle Marche nei confronti dei proprietari dei terreni soggetti al
pagamento dei contributi. A formalizzarlo, il consigliere regionale
del Movimento 5 Stelle, Peppino Giorgini, supportato dai senatori
pentastellati Giorgio Fede e Mauro Coltorti. I tre esponenti M5S lo
hanno depositato presso i tribunali di Ancona, Pesaro, Macerata,
Fermo e Ascoli ritenendo che «l'attivazione della procedura coattiva
di riscossione da parte del Consorzio di Bonifica delle Marche non
sia consentita in base alla legislazione vigente e possa dunque
integrare la condotta prevista e punita dall'articolo 323 del Codice
Penale».
«Per tutti i destinatari degli avvisi bonari che non hanno provveduto al pagamento dei contributi richiesti – spiega Giorgini -, il Consorzio ha attivato la procedura di riscossione coattiva mediante ruolo incaricando Equitalia, che ha, a sua volta, notificato un enorme numero di cartelle di pagamento a carico di tutti i soggetti che non avevano spontaneamente adempiuto all'avviso bonario».
Tutto nasce da un Regio Decreto
mussoliniano, il 215/1933, che conferiva ai consorzi di bonifica il
potere di riscuotere a mezzo ruolo. «Che però è stato abrogato nel
2010», ricorda Giorgini, citando nell'esposto alcune sentenze di
giudici tributari che avallano tale evidenza.
«Avendo probabilmente perso il potere di riscossione coattiva mediante ruolo dei contributi dovuti dai soggetti consorziati – rimarca Giorgini -, noi riteniamo possibile che il Consorzio di Bonifica delle Marche, avvalendosi appunto di tale procedura, abbia prodotto un ingiusto vantaggio patrimoniale in favore di se stesso, con conseguente danno dei soggetti consorziati che si sono visti indebitamente notificare una cartella di pagamento da parte dell'agente incaricato della riscossione. Con l’esposto presentato presso tutte le procure della regione Marche chiediamo appunto all'autorità giudiziaria di verificare se siano/sono stati configurati dei possibili reati».