A Roma la protesta dei dimenticati del terremoto

A Roma la protesta dei dimenticati del terremoto

"La farmacia di Acquasanta Terme trai prodotti più venduti ha gli ansiolitici. Ecco, almeno voi pubblicate tutti gli emendamenti che abbiamo portato a Roma (che ci hanno bocciato) e che sono frutto delle nostre esigenze. Quelle di gente che ama il proprio territorio e vuole farlo tornare a vivere con tutte le sue ricchezze artistiche, naturali, enogastronomiche.

Sono andati tutti a Roma i terremotati del centro Italia. C’era anche una forte rappresentanza di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo, insomma delle aree interne del Piceno.

Ma cosa diavolo vogliono? Sono stati promessi tanti miliardi per la ricostruzione. Ecco, le promesse. E i fatti? La realtà la incontri sui volti di queste persone che ancora sembrano vinti da quel che è accaduto ad agosto 2016 e poi nei mesi successivi, fino al gennaio del 2017.

Non è cambiato nulla nelle loro vite: l’emergenza continua. Perché l’emergenza non finisce quando ti chiudi in una casetta prefabbricata. Non è quella la normalità. Non è quella la prospettiva di vita che c’era prima del 24 agosto 2016.

Ma lo sapete – ci chiede Francesco Amici di Castel di Luco (non abbiamo rapporti di parentela, ndr) – quali sono i prodotti più venduti nella farmacia di Acquasanta? Gli ansiolitici. A distanza di 3 anni stiamo perdendo più pezzi di quelli già andati. E chi sta ricostruendo con fatica si trova a fare i conti con la dura realtà economica.

Ad Arquata il macellaio che ha riaperto mi dice che è intenzionato a chiudere: non gli fanno mettere neppure un cartello sulla strada Salaria per pubblicizzare il fatto che lui è vivo con la sua attività, è soltanto spostato verso il fiume, chiede di farsi vedere perché le persone che passano sulla Salaria possano andare a comprare i suoi prodotti genuini. Niente. Qui ti tocca pagare le tasse come se fossi a San Benedetto del Tronto. Ci sono burocrati al Ministero che sfornano circolari come una macchinetta automatica per il caffè.
– aggiunte Francesco Amici - Non sanno di cosa parlano. Guardano il panorama pieno di vita dalle finestre dei loro palazzi romani. Non vedono dalle casette di Borgo d’Arquata il “fantasma” della Rocca frantumata. Succederà che i giovani che hanno provato l’esperienza di vivere a San Benedetto se ne andranno via. Chi glielo fa fare a stare in mezzo alle macerie senza prospettive?

Ecco,
almeno voi pubblicate tutti gli emendamenti che abbiamo portato a Roma (che ci hanno bocciato) e che sono frutto delle nostre esigenze. Quelle di gente che ama il proprio territorio e vuole farlo tornare a vivere con tutte le sue ricchezze artistiche, naturali, enogastronomiche. Invece ti tocca confrontarti con contributi utilizzabili da una ditta individuale ma non da una Snc. Ma che c’è di diverso tra questi due profili lavorativi? È folle tutto quello che sta accadendo intorno a noi. Siamo completamente dimenticati”.

Voi vi siete dimenticati di noi. Noi invece non ci siamo dimenticati di voi.

Oggi eravamo un migliaio. In oltre trecento siamo rimasti in piazza anche dopo pioggia e grandine. Siamo terremotati del Centro Italia e siamo scesi in piazza #Montecitorio nonostante condizioni meteo proibitive per gridare che non abbiamo governi amici, che non baratteremo la nostra dignità per un pugno di voti, per protestare contro la gestione post sisma di governi e regioni.

Adesso non ci fermiamo. Abbiamo un elenco di proposte che il Parlamento deve trasformare in leggi. Se non lo farà in tempi brevi siamo pronti a mobilitarci nuovamente e a farlo con più rabbia".

 

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