Ascoli - Lo stadio si può considerare oggi alla
stregua delle cattedrali dei secoli passati, come punto di
aggregazione della comunità, elemento di contenimento di un
vastissimo numero di persone. Intorno alla metà del 1900 in gran
parte delle città italiane si realizzarono gli stadi dì calcio,
tutti con lo stesso schema tipologico ellittico-anulare con pochi
servizi di supporto e senza comfort ambientali. Lo stadio Cino e
Lillo Del Duca da oltre cinquanta anni ospita le gare in casa
dell'Ascoli Calcio ed è intitolato ai due noti fratelli editori
piceni, fondatori del quotidiano "Il Giorno".
Nel
1955 Cino Del Duca divenne presidente onorario della società
ascolana. non ancora approdata alla massima serie. La costruzione
dello stadio. su progetto dello staff tecnico dell'impresa del
compianto presidente Costantino Rozzi iniziò nel 1955 per conto
dell'amministrazione comunale di Ascoli Piceno. L'impianto fu
inaugurato nel 1962 con un incontro fra le rappresentative
dilettantistiche di Italia e Inghilterra. All'epoca lo stadio era
chiamato "delle Zeppelle", dall'omonima via vicina. e
ospitava circa 15.000 spettatori. Era composto da un livello basso e
continuo di gradinate dal quale si ergevano solo le due tribune, una
delle quali, quella ovest, coperta.
Nel 1974, con la
promozione dell'Ascoli in serie A, lo stadio fu sottoposto a lavori
di ampliamento che portarono la capienza a 40.000 posti, risultando
tra i primi impianti dell'intero panorama nazionale.
Furono
realizzate le due curve a nord e a sud, a un livello più alto
rispetto alle tribune. La realizzazione dell'impianto ha modificato
l'originaria orografia del terreno che in quel punto digradava
uniformemente verso il fiume. È stato realizzato un grande piano
artificiale: a nord lo stadio è incassato in maniera problematica
rispetto al terreno.
Quasi a ridosso della curva vi è la
circonvallazione nord che costituisce una delle arterie viarie più
importanti della città. Nella parte sud, un grosso muro di sostegno
consente il sollevamento del campo di gioco. In asse con la curva
sud, negli anni Settanta fu realizzato un ampio ponte che consente il
collegamento trasversale tra la viabilità a nord e i quartieri
appena a est del centro storico.
Quello che inizialmente era
un luogo pubblico esterno, negli ultimi anni è stato inglobato dalla
città diventando una vera e propria rotatoria per la viabilità
urbana. Oggi si presenta in evidente stato di degrado dovuto, tra
l'altro, agli eventi sismici che hanno colpito la nostra città. La
tribuna est è stata demolita e ricostruita con una struttura
metallica che faticosamente cerca di relazionarsi con le parti
restanti dell'impianto.
Anche la gloriosa curva sud è
inagibile e provvisoriamente rimpiazzata da una gradinata realizzata
con una struttura provvisoria. Nelle parti rimanenti, l'usura del
cemento armato e la provvisorietà degli elementi destinati a
regolare i flussi degli spettatori per garantire la sicurezza
dell'evento sportivo non hanno tuttavia tolto nulla al fascino di un
luogo dove le più recenti generazioni del Piceno si sono potute
incontrare e gioire, soffrire, aggregare ammirando i campioni più
noti e le squadre più importanti del mondo del calcio.
Bibliografia L. ROMAGNI, Lo stadio nella città, Alinea,
Firenze 2010.