Giornate Fai di Primavera: successo di pubblico nella visita allo stadio Del Duca

Giornate Fai di Primavera: successo di pubblico nella visita allo stadio Del Duca

Nel 1974, con la promozione dell'Ascoli in serie A, lo stadio fu sottoposto a lavori di ampliamento che portarono la capienza a 40.000 posti, risultando tra i primi impianti dell'intero panorama nazionale. 

Ascoli - Lo stadio si può considerare oggi alla stregua delle cattedrali dei secoli passati, come punto di aggregazione della comunità, elemento di contenimento di un vastissimo numero di persone. Intorno alla metà del 1900 in gran parte delle città italiane si realizzarono gli stadi dì calcio, tutti con lo stesso schema tipologico ellittico-anulare con pochi servizi di supporto e senza comfort ambientali. Lo stadio Cino e Lillo Del Duca da oltre cinquanta anni ospita le gare in casa dell'Ascoli Calcio ed è intitolato ai due noti fratelli editori piceni, fondatori del quotidiano "Il Giorno".


Nel 1955 Cino Del Duca divenne presidente onorario della società ascolana. non ancora approdata alla massima serie. La costruzione dello stadio. su progetto dello staff tecnico dell'impresa del compianto presidente Costantino Rozzi iniziò nel 1955 per conto dell'amministrazione comunale di Ascoli Piceno. L'impianto fu inaugurato nel 1962 con un incontro fra le rappresentative dilettantistiche di Italia e Inghilterra. All'epoca lo stadio era chiamato "delle Zeppelle", dall'omonima via vicina. e ospitava circa 15.000 spettatori. Era composto da un livello basso e continuo di gradinate dal quale si ergevano solo le due tribune, una delle quali, quella ovest, coperta.

Nel 1974, con la promozione dell'Ascoli in serie A, lo stadio fu sottoposto a lavori di ampliamento che portarono la capienza a 40.000 posti, risultando tra i primi impianti dell'intero panorama nazionale.

Furono realizzate le due curve a nord e a sud, a un livello più alto rispetto alle tribune. La realizzazione dell'impianto ha modificato l'originaria orografia del terreno che in quel punto digradava uniformemente verso il fiume. È stato realizzato un grande piano artificiale: a nord lo stadio è incassato in maniera problematica rispetto al terreno.

Quasi a ridosso della curva vi è la circonvallazione nord che costituisce una delle arterie viarie più importanti della città. Nella parte sud, un grosso muro di sostegno consente il sollevamento del campo di gioco. In asse con la curva sud, negli anni Settanta fu realizzato un ampio ponte che consente il collegamento trasversale tra la viabilità a nord e i quartieri appena a est del centro storico.

Quello che inizialmente era un luogo pubblico esterno, negli ultimi anni è stato inglobato dalla città diventando una vera e propria rotatoria per la viabilità urbana. Oggi si presenta in evidente stato di degrado dovuto, tra l'altro, agli eventi sismici che hanno colpito la nostra città. La tribuna est è stata demolita e ricostruita con una struttura metallica che faticosamente cerca di relazionarsi con le parti restanti dell'impianto.

Anche la gloriosa curva sud è inagibile e provvisoriamente rimpiazzata da una gradinata realizzata con una struttura provvisoria. Nelle parti rimanenti, l'usura del cemento armato e la provvisorietà degli elementi destinati a regolare i flussi degli spettatori per garantire la sicurezza dell'evento sportivo non hanno tuttavia tolto nulla al fascino di un luogo dove le più recenti generazioni del Piceno si sono potute incontrare e gioire, soffrire, aggregare ammirando i campioni più noti e le squadre più importanti del mondo del calcio.

Bibliografia L. ROMAGNI, Lo stadio nella città, Alinea, Firenze 2010.