Il Presidente dell’AATO Sergio Fabiani interviene sulla crisi idrica in atto nel nostro territorio illustrando le misure che sono state attuate per poterla superare.
Ascoli - “Il terremoto che ha così duramente colpito i nostri territori ha portato con se, oltre a morte e distruzione, anche lo sconvolgimento di tutto il sistema acquedottistico, sia in termini di pesanti danneggiamenti alle strutture (tubazioni, centrali, ponti e gallerie) che, ancora più preoccupante, all’intero sistema di rifornimento rappresentato dalle sorgenti, che sono localizzate proprio nelle aree dell’epicentro del terremoto, tra Arquata del Tronto e Montemonaco.
Dall’agosto del 2016 si è
assistito ad una graduale diminuzione delle portate delle sorgenti
dovuta a fenomeni geologici e sismici: le sorgenti non vengono più
rifornite come prima, le acque seguono altri percorsi sotterranei.
Il
risultato è che il totale delle portate delle sorgenti è passato da
circa 1200 litri secondo prima del sisma a 750 litri secondo
nell’arco di 2 anni, con una diminuzione media di oltre il 37%, con
alcune sorgenti minori che sono sparite del tutto e della sorgente
principale di Foce di Montemonaco che è più che dimezzata, passando
da circa 500 a 220 litri secondo.
Il graduale impoverimento delle
sorgenti, associato a seri danneggiamenti degli acquedotti a seguito
del terremoto, hanno portato nell’autunno del 2017 a dichiarare lo
stato di allarme codice rosso nei territori delle province di Ascoli
Piceno e Fermo dell’ATO 5.
Visto il perdurare dello stato di
allerta codice rosso, proprio la scorsa settimana il gestore Ciip ha
attivato l’ulteriore fase di chiusura notturna dei serbatoi nella
provincia di Ascoli Piceno.
Parallelamente alla dichiarazione
dello stato di allerta codice rosso, è stata attivata da subito una
intensa e proficua collaborazione tra AATO, Gestore e Protezione
Civile Regionale e Nazionale, sempre vicine alle istituzioni, per
programmare tutte le attività che la legge prevede in questi
casi.
Nel dettaglio è stato condiviso un percorso tecnico e
amministrativo che ha portato alla definizione degli interventi
urgenti che sono necessari a superare lo stato di crisi. Si tratta di
circa 5,2 milioni di euro per interventi infrastrutturali per
impianti di soccorso (Castel Trosino, Fosso dei Galli e Montemonaco)
ai quali si aggiungono circa 600 mila euro per la gestione
dell’emergenza (energia elettrica, manutenzioni straordinarie e
materiali).
Tutto questo verrà contenuto in un’apposita
ordinanza della Protezione Civile di imminente emanazione, dove oltre
a venire dichiarato lo stato di emergenza idrica verranno finanziati
gli interventi sopraindicati, specificando tempi e modi per attuare
gli stessi.
Sono certo, nonostante il difficile momento che sta
vivendo il territorio a seguito del terremoto che ha investito anche
un fabbisogno primario come l’approvvigionamento idrico, che lo
sforzo e l’impegno di tutti, dalle istituzioni locali passando per
la Protezione Civile Regionale e Nazionale, agli operatori che
quotidianamente sono impegnati sul territorio, garantiranno il
superamento della crisi idrica in atto attraverso il finanziamento e
l’attuazione dei relativi interventi”