Solo nelle Marche, circa 70 mln di incompiute e quasi 5mld di euro in investimenti pubblici rimasti sulla carta.
Pretare - La Fillea conta 8530 iscritti nelle
Marche e tutela i lavoratori dell’edilizia, del legno e delle cave.
La gran parte degli iscritti è concentrata nel Pesarese dove il
distretto del legno, sebbene ridimensionato dalla crisi, esprime
ancora una centralità nella regione. La Fillea, riunita a Pretare
(Arquata del Tronto), si avvia al secondo congresso regionale e s’
impegna per i prossimi 4 anni, a continuare le battaglie per la
legalità, per il lavoro e per la buona qualità dell’occupazione.
Sisma, rete infrastrutturale, distretto del legno sono tre principali
direttrici verso cui è e sarà rivolta l’azione della categoria.
RICOSTRUZIONE POST-SISMA - La
ricostruzione, dopo il sisma del 2016, è partita con il passo
sbagliato: già nella fase dell’emergenza si sono visti i gravi
limiti delle tante aziende e committenze che hanno operato. A
distanza di quasi due anni dalle principali scosse, non sono ancora
state consegnate tutte le SAE e l’inizio della ricostruzione si è
rilevata lenta e sregolata. Nel Maceratese ma anche nelle altre
province coinvolte nella ricostruzione, il “sistema” ha
dimostrato di non avere anticorpi robusti contro infiltrazioni e
abusi e tutto si è svolto in totale assenza di regole, trasparenza e
legalità.
QUADRILATERO - Anche l’asse viario che collega
le province di Ancona e Macerata e dal cui sviluppo passa la
possibilità di una rinascita del territorio, ha fatto registrare una
battuta d’arresto. La Pedemontana delle Marche, che avrebbe
collegato Fabriano a Muccia e che sarebbe strategica per le aree
appenniniche dell’entroterra, è interamente finanziata (quasi 200
milioni di euro), ma con il concordato di Astaldi, seconda azienda
d’Italia, 11500 dipendenti, è fortemente a rischio. Il più grande
cantiere delle Marche è fermo da settimane e con esso i quasi 500
lavoratori (tra diretti e indiretti) che li erano impiegati.
DISTRETTO LEGNO i numeri non confortano
se esaminiamo la situazione del pesarese, uno dei più importanti
distretti del mobile d’Italia: le aziende attive nel settore
legno/mobili erano 1474 nel 2010 e sono rimaste 1211 (quasi meno
20%); gli addetti del settore industria calano a 39026 da 47407 del
2010 (oltre 18% in meno). Un cambiamento strutturale e un trend che
ormai non sembra reversibile.
LE INCOMPIUTE DELLE MARCHE – Tutto
questo s’ innesta in un una Regione il cui mercato immobiliare è
fermo (con qualche modesto segno più sulle ristrutturazioni) e dove
ci sono circa 70 mln di opere incompiute e quasi 5 mld di euro in
investimenti pubblici in opere infrastrutturali, stanziati negli
ultimi anni che non si sono mai tramutati in cantieri per problemi
amministrativi o burocratici o, peggio ancora, per problemi delle
aziende vincitrici degli appalti
I DATI DEL SETTORE - Nelle Marche,
negli anni della crisi, si sono persi quasi il 50% dei posti in
edilizia che significa oltre 13000 posti in meno e oltre 3000 aziende
cessate. A questo, si aggiunge un dimezzamento delle ore lavorate e
delle masse salari delle casse edili (da225mila del 2009 alle 126
mila circa del 2017). La media delle ore mensili lavorate in edilizia
si attesta intorno a 110 nelle Marche, numero che da solo dice dove
sta andando il settore e quali trasformazioni in termini di
riemersione di lavoro nero e grigio sta subendo. Si vedrà se, nei
prossimi mesi, con il DURC per congruità, che la Fillea ha
fortemente voluto, il sindacato sarà in grado di modificare questi
numeri indecenti per una regione civile.
Le priorità per la Fillea regionale, ribadite nel congresso di oggi, rimangono pertanto la tutela del lavoro e delle lavorazioni, l’intera struttura è impegnata nel supporto alle tante vertenze aperte.
Al termine dei lavori, Daniele Boccetti è stato confermato segretario generale Fillea Cgil Marche a maggioranza.