Ancona - Il tema rifiuti per la Provincia di Ascoli Piceno è una “Spada di Damocle” perennemente pendente.
Ora è arrivato anche l'annullamento del Tar delle Marche sulla storia della quinta vasca di Relluce che ha perseguitato in precedenza Ascoli Servizi Comunali con tre denunce in Procura per inquinamento ambientale e di conseguenza con tre decreti penali a carico di Fulvio Mariotti, presidente pro tempore della società pubblica, che ha scelto di farsi processare invece di scrollarsi di dosso il pensiero pagando semplicemente tre multe. Aveva ragione, Mariotti è stato assolto con formula piena. Ora questo annullamento del Tar Marche evidenzia una persecuzione verso una società di tutti gli ascolani per mero scopo politico. Una società che ha cambiato la sua struttura societaria forse anche per questo strisciante assedio politico.
In sintesi il pronunciamento di annullamento del Tar Marche (la sentenza potrete scaricarla per intero):
“omissis … per l'annullamento
-
della determinazione dirigenziale della Provincia di Ascoli Piceno n.
642 del 26
aprile 2017, trasmessa con nota prot. 9828 del 27
aprile 2017;
- di ogni atto presupposto, connesso e conseguente;
Con Decreto del Dirigente Regionale n.
81/VAA-08 dell’8 agosto 2008 è stata
rilasciata alla Ascoli
Servizi Comunali s.r.l. l’Autorizzazione Integrata Ambientale
(AIA)
ai sensi del d.lgs. n. 152 del 2006 per la realizzazione della quinta
vasca e la
gestione dell’intera discarica per rifiuti non
pericolosa sita in località Relluce.
In particolare, la decisione e il
parere ARPAM n. 24010 del 2016 sono in contrasto con il rapporto di
cui alla nota dello stesso ente prot. 14335 del 5 aprile 2012,
prodotta in precedenza da ARPAM-Dipartimento Provinciale di Ascoli
Piceno, ove l'ente ha affermato che:
- il superamento dei
valori di ferro e manganese, rispetto ai valori indicati nella
Tabella 1a del Piano di sorveglianza e controllo dell'AIA del 2008,
sarebbe riconducibile alla naturale presenza di tali sostanze nel
terreno della zona, mentre i solfati non sarebbero indice di
contaminazione direttamente correlabile con la discarica, ma
deriverebbero dalla gestione operativa (in altra parte del
provvedimento si afferma che anche i livelli di solfati sono
ricollegati alla presenza naturale nel terreno).
- non sarebbe
presente la circolazione di acque sotterranee ma solo falde
sospese non contigue, … omissis”.