Ascoli - Questa
mattina alle 10,30, nella Chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio di
Ascoli Piceno è stata celebrata una messa per commemorare il
cinquantesimo anniversario dell’eroico sacrificio dell’Appuntato
dei Carabinieri Antonio FAZZINI,
decorato di Medaglia
d’Oro al Valor Civile.
Alla funzione erano presenti il Comandante della Legione Carabinieri “Marche”, Gen. B. Fernando Nazzaro, il Prefetto di Ascoli Piceno, Dott.ssa Rita Stentella, il Vice Sindaco di Ascoli Piceno, dott.ssa Donatella Ferretti, il Vice Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Prof.ssa Valentina Bellini, nonché le Autorità Civili e Militari della città.
Era il 24 Aprile 1968 quando l’Appuntato Antonio Fazzini, effettivo alla Stazione Carabinieri di Ascoli Piceno, si trovava in servizio di Ordine Pubblico già da due giorni presso la centrale dell’Enel in località Capodimonte di Ascoli Piceno, unitamente ad altri due commilitoni e a due Allievi Ufficiali di Complemento della Scuola A.U.C. dell’Esercito Italiano, all’epoca presente in Ascoli Piceno.
I
militari avevano il compito di vigilare gli impianti per garantirne
la sicurezza, per evitare atti di sabotaggio e assicurare la libertà
del lavoro, poiché era in atto da due giorni uno sciopero dei
dipendenti Enel.
Alle 19 circa di quel
funesto 24 Aprile, l’ingegnere dell’Enel Carlo Bernardini, resosi
conto che qualcosa non andava nella sala interruttori, vi fece
accesso al fine di eseguire una manovra a mano, per ristabilire le
necessarie condizioni di funzionamento. In quel frangente, come
raccontarono i testimoni, vi fu un’esplosione e la stanza fu
avvolta dalle fiamme. L’Appuntato Fazzini, che si trovava nei
pressi dell’ingresso della sala interruttori, accortosi che l’Ing.
Bernardini, qualche attimo prima dell’esplosione, si trovava in
difficoltà, con atto di eroico altruismo e sprezzo del pericolo
entrò nel locale, già avvolto dalle fiamme, tentando di trarlo in
salvo e strapparlo a una morte sicura. Purtroppo, il tentativo fu
vano per la rapida propagazione dell’incendio a causa dell’olio
combustibile contenuto negli apparati. Il suo corpo fu recuperato
assieme a quello dell’ingegnere, soltanto dopo l’intervento di
spegnimento dei Vigili del Fuoco.
L’Arma dei Carabinieri ha inteso ricordare l’evento affinché lo slancio eroico e il generoso altruismo dell’App. Fazzini siano di esempio per tutti coloro che operano al servizio della collettività.
Il Generale Nazzaro, nel salutare i presenti tra cui le due figlie, due sorelle e un fratello dell’eroico commilitone, ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa del Comando Provinciale Carabinieri di Ascoli Piceno, che, in sintonia con l’Amministrazione Comunale, intende ricordare il sacrificio dell’Appuntato Fazzini con una lapide da porre, a breve, in uno spazio del bellissimo centro ascolano, affinché anche le future generazioni possano sempre ricordare il sacrificio che oggi, trascorsi cinquant’anni, è stato commemorato.