Ascoli - Il Commissario Paola De Micheli, come sentirete e vedrete dal filmato, è stata molto chiara sulla situazione post terremoto: se qualcuno dice che ci sono state diverse ordinanze e ancora non c'è una situazione chiara è perché in periodi diversi emergono nuove necessità: è il caso, ad esempio, che nel 90 per cento degli edifici ci siano abusi piccoli o grandi, consapevoli o inconsapevoli, ma insanabili. Il Commissario ha definito "guanto", come le dita che compongono una mano quel quadro ancora non definitivo per arrivare ad una legge quadro sul terremoto che da qui in avanti sia strumento per altri eventi sismici che avverranno in Italia.
Ruolo dell'informazione deve essere di servizio: critica si, stampa indipendente si, ma che non mini la fiducia nella gente che ha subito questo dramma con "non notizie" come quelle tre mesole cadute in una casetta perché non fissate bene, che sono diventate "casette insicure".
Come si farà allora a convincere le persone a tornare ad abitare in una casa ricostruita in quelle zone. Crederanno che è davvero sicura, con tutte i requisisti antisismici a norma?
Non bisogna minare la fiducia delle gente.
Occorre invece informare le persone su quanto il governo ha messo a disposizione, dai 5 mila euro per danni indiretti al fatto che i cittadini non debbono anticipare un euro fin dalla progettazione per ricostruire la loro casa.
Il vescovo Giovanni D'Ercole ha pungolato la politica perché la burocrazia sia più disponibile verso chi ha subito la drammatica situazione del terremoto e trovi strade più veloci, nel rispetto delle regole, perché, come nel caso della Diocesi, chi ha avuto una donazione e ha promesso di realizzare un'opera a servizio delle popolazioni colpite, dopo un anno e mezzo non è ancora in grado di poter utilizzare le risorse ricevute in dono per realizzare quell'opera annunciata: si crea sfiducia anche in chi ha voluto rispondere al dramma con la solidarietà.
Il presidente dell'Ordine dei giornalisti marchigiani, Franco Elisei, ha ricordato il ruolo dell'informazione corretta, la difficile fase dell'approfondimento di una notizia vista la celerità dell'informazione nell'era di internet e dei socialnetwork.
La verifica di una notizia proprio nell'epoca del vortice della fake news resta una pietra angolare. Elisei ha rimarcato il fatto che è difficile richiedere informazione corretta però se non c'è un equo compenso in chi deve informare il pubblico: se un giornalista è costretto a redigere 10 articoli al giorno per avere un sostentamento economico si può comprendere come questo lavoro di verifica e approfondimento resti difficile da compiere. Questa è una forte debolezza alla quale occorre porre rimedio.