Furto nella chiesa rurale di S. Biagio di Monsampolo

Furto nella chiesa rurale di S. Biagio di Monsampolo

Il sisma dell’agosto 2016 e seguenti avevano reso inagibile la chiesetta e proprio questa mattina il proprietario ed il tecnico che si erano recati sul posto per avviare i rilievi per la progettazione necessaria al recupero dell’edificio e predisporre, come richiesto dalla Soprintendenza, il trasferimento provvisorio del dipinto o in uno dei musei comunali o nei depositi predisposti per le opere danneggiate dal sisma, hanno scoperto il furto.

Ascoli - Nella notte tra il 23 ed il 24 marzo alcuni ladri si sono introdotti nella piccola chiesa rurale di S. Biagio sita a pochi metri dal Paese, lungo la strada che collega Monsampolo ad Acquaviva Picena ed hanno rubato la pala d’altare della chiesa.

L’interessante dipinto, su tela, è stato realizzato nel 1655 dal pittore ascolano Luca Vitelli. Nella parte alta seduti sopra una nuvola sono raffigurati il Padre Eterno e la Madonna con in braccio Gesù bambino, circondati da angioletti. In basso al centro Gesù “Ecce Homo” con a sinistra S. Emidio con i paramenti da vescovo che indica un puttino che sostiene il plastico della città di Ascoli ed a destra S. Biagio anch’esso in abiti vescovili e con in mano la palma simbolo del martirio. Dal basso al centro della scena emerge il busto di don Celio Vannarelli che ne commissionò l’opera.

S. Biagio alle Pagliare. Fu fatta erigere intorno al 1650 dal canonico ascolano don Celio Vannarelli, che la dotò di accessori liturgici e beni patrimoniali L’antica chiesetta risalente al sec. XVII, è oggi di proprietà della famiglia Anastasi di S. Benedetto del Tronto, è normalmente chiusa ma è molto cara ai monsampolesi che, ogni anno, in occasioni delle celebrazioni che cadono il 2 febbraio, vive giorni di festa e celebrazioni per onorare S.Biagio V.e M., compatrono del Paese.

Il sisma dell’agosto 2016 e seguenti avevano reso inagibile la chiesetta e proprio questa mattina il proprietario ed il tecnico che si erano recati sul posto per avviare i rilievi per la progettazione necessaria al recupero dell’edificio e predisporre, come richiesto dalla Soprintendenza, il trasferimento provvisorio del dipinto o in uno dei musei comunali o nei depositi predisposti per le opere danneggiate dal sisma, hanno scoperto il furto.