Ti chiedo quante volte la tua mano ha accarezzato un viso freddo di sudore; ti chiedo quante volte hai guardato con occhi leali e sinceri chi ti implora aiuto da un letto di corsia; ti chiedo quante volte hai pensato che tu con la tua misera fragilità potresti essere quel viso e quegli occhi.
Non puoi amministrare, prendere decisioni, operare scelte se nel tuo cuore e nella tua mente questi pensieri e queste esperienze non trovano una collocazione. E nello stesso modo, con la superficialità e l’arroganza di un potere di sceso da altrove, si può annullare il lavoro ed il bagaglio di esperienza e di professionalità di un medico che da tanto tempo prima di te ha vissuto insieme ai propri pazienti paure sorrisi sofferenza ansia e talvolta anche morte.
Non puoi essere tu o chi Per te o con te a scegliere e decidere ignorando vissuti profondamente emozionali. Ma quando l’ignoranza e l’arroganza incontrano l’ingratitudine purtroppo questo accade e tu dai respiro a questo triste matrimonio.
Esprimo la mia solidarietà alla dottoressa Procaccioli.