Orto sociale in carcere: firmato il protocollo in Regione con il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria Emilia Romagna – Marche

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Orto sociale in carcere: firmato il protocollo in Regione con il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria Emilia Romagna – Marche

Regione e Provveditorato collaboreranno a un percorso riabilitativo, di inclusione e assistenza, realizzato attraverso l’apprendimento professionale delle pratiche agro forestali con il supporto tecnico dell’ASSAM e il tutoraggio di Coldiretti . 

Ancona - È stato firmato oggi da Anna Casini, vicepresidente della giunta regionale, il protocollo d’intesa tra la Regione Marche e il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria Emilia Romagna – Marche, presente il Provveditore Enrico Sbriglia, relativo alla formazione e all'inserimento lavorativo di detenuti o ex detenuti nel settore agricolo.

L’intesa rientra nell'ambito delle attività di agricoltura sociale che promuove la multifunzionalità dell’azienda agricola e coinvolge le attività svolte con gli orti scolastici, la longevità attiva e gli istituti penitenziari. Regione e Provveditorato collaboreranno a un percorso riabilitativo, di inclusione e assistenza, realizzato attraverso l’apprendimento professionale delle pratiche agro forestali con il supporto tecnico dell’ASSAM e il tutoraggio di Coldiretti .

Viene triplicata l’esperienza “Orto sociale in carcere” avviata nel 2014 presso la Casa di reclusione di Ancona Barcaglione estesa, ora, alle carceri di Ancona Montacuto e Ascoli Piceno. La Regione organizzerà le attività di formazione, garantendo l’assistenza tecnica e il supporto didattico, in collaborazione con l’Assam (Agenzia regionale per i servizi agricoli).

Il Provveditorato individuerà i beneficiari del programma di qualificazione professionale e metterà a disposizione le strutture necessarie. Ad Ancona “Barcaglione” si privilegeranno le attività legate all’olivicoltura, al vivaismo e alla produzione di birra artigianale. Ad Ancona “Montacuto” si curerà un indirizzo didattico rivolto alla viticoltura, mentre ad Ascoli Piceno si valorizzerà la frutticoltura e l’olivicoltura.

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