In risposta alle dichiarazioni dell'On. Carloni e del Sen. Castelli su nuovi corsi di Medicina a Fano, Ascoli e Macerata di Link University, l’Ateneo privato di Roma: “Così si contribuisce a disgregare ulteriormente il sistema universitario regionale”.
Inaccettabili le
dichiarazioni degli onorevoli Carloni e Castelli apparse sulla stampa
sui nuovi corsi di Medicina di Link University nella regione Marche.
Quella che viene rappresentata come una grande opportunità e una
straordinaria occasione di crescita preoccupa fortemente la Cgil
Marche e l’Adi che credono invece che ciò possa contribuire a
disgregare ulteriormente il sistema universitario regionale.
Da non dimenticare il
recente allarme lanciato dai Rettori degli atenei marchigiani,
preoccupati per il taglio del fondo di finanziamento ordinario e
dalla mancanza di risorse in legge di bilancio; tagli che rischiano
di indebolire ulteriormente il sistema universitario regionale. Ci
chiediamo se gli onorevoli Carloni e Castelli si siano preoccupati
dei tagli delle risorse destinate agli atenei marchigiani e quali
politiche intendano proporre per difendere il sistema pubblico
universitario nella regione. La formula magica di questo Governo per
risolvere il problema dell’inverno demografico e del diritto allo
studio non è finanziare in maniera adeguata il sistema universitario
affinché non si debbano aumentare le tasse per gli studenti, non è
finanziare il diritto allo studio affinché tutti abbiano sul
territorio nazionale le stesse possibilità di intraprendere un
percorso di alta formazione.
Piuttosto, il Governo punta a drenare
risorse pubbliche per agevolare la crescita di una formazione
affidata a soggetti privati, che in nome del rendimento produttivo,
seguono logiche di mercato che, in uno stato di diritto, non
dovrebbero nemmeno sfiorare l’istruzione ponendosi in palese
contrasto con i principi costituzionali.
Alla Regione Marche e a tutti coloro che hanno a cuore una formazione di qualità sul territorio chiediamo di non assecondare queste logiche, di non mettere in crisi il sistema universitario marchigiano, di garantire il diritto allo studio di studentesse e studenti, di investire negli atenei delle Marche che sono un patrimonio da salvaguardare e sostenere.