Messaggio del Vescovo per l’inizio dell’anno scolastico.
di
+ Gianpiero Palmieri Carissimi, vorrei
rivolgere un saluto e un augurio a tutti i ragazzi e gli insegnanti
che cominciano l’avventura di un nuovo anno scolastico. Dedico
loro una frase pronunciata dal Cardinale Matteo Zuppi in
un’intervista dell’aprile scorso. Al
giornalista che gli chiedeva cosa ne pensasse del cambiamento del
nome del Ministero (ora si chiama: Ministero
dell’Istruzione e del Merito),
don Matteo ha sottolineato: “Il
merito? Ogni ragazzo ha il suo. E la scuola si deve dannare per
trovarlo!” Mi
sembra una sottolineatura bellissima. Il
merito “indica il diritto che una persona con le proprie opere o le
proprie qualità si è acquisito all’onore, alla stima, alla lode,
oppure a una ricompensa” (Enciclopedia Treccani). Ebbene…
“Ogni ragazzo ha il suo”. Mi sembra sacrosantamente vero. I
bambini e i ragazzi delle nostre scuole hanno diritto ad essere
riconosciuti nelle loro qualità, perché ognuno ha le sue: il suo
tipo di intelligenza, le capacità che nei primi anni dell’infanzia
ha sviluppato, le sue potenzialità espresse o ancora da esprimere. Ma
aggiungo: ogni bambino e ogni ragazzo ha diritto di essere
riconosciuto come persona umana e in quanto tale ha diritto di essere
aiutato attraverso le relazioni che la scuola gli offre, quella con
gli insegnanti e gli altri alunni, quella con i dirigenti e il
personale della scuola. Ogni minore ha diritto di essere educato e in
questa maniera scoprire il suo personalissimo “Merito” (con la M
maiuscola), cioè la straordinaria ricchezza della sua personalità
unica; e quanto più ha sperimentato nel suo ambiente familiare e
sociale di origine privazioni, povertà educativa, mancanza di
relazioni affettive rassicuranti, tanto più la scuola si deve
“dannare” per aiutarlo a scoprire il suo Merito. Solo così, con
questa base buona di partenza, arricchito dal percorso che la scuola
gli offrirà, potrà dare il suo contributo alla vita sociale e al
bene comune, potrà sperimentare il gusto e la soddisfazione di
contribuire con le sue opere e il suo particolare apporto alla vita
di tutti. Capite?
La suola si deve “dannare”, cioè non si deve dare pace finché
non ha realizzato il suo compito, facendo alleanza educativa con
tutte quelle istituzioni (Chiesa compresa) che hanno a cuore il
Merito dei ragazzi. Perché “il Padre vostro non vuole che si perda
neanche uno solo di questi piccoli”, dice Gesù (Mt 18,14). E’ in
gioco la loro vita. Invece?
Lo sguardo sulla scuola del dopocovid non può non cogliere che le
criticità sono aumentate. Lo stesso Zuppi, dati alla mano,
sottolinea che “Sia l’abbandono scolastico sia le disuguaglianze
sono in aumento. Ci serve una verifica, perché l’emergenza
educativa va sempre peggio. Ci sono tanti giovani che lasciano la
scuola. questo ci deve interrogare tanto. Dobbiamo chiederci perché
va peggio”. In
Italia la dispersione scolastica registra una delle incidenze più
elevate d’Europa (12,7%). E’ un’inversione di tendenza rispetto
agli ultimi anni, dove sono stati registrati importanti progressi.
Siamo ancora lontani dall’obiettivo del 9% entro il 2030 stabilito
dalla UE. E’ terribile la a percentuale di NEET nel nostro
Paese (ossia dei 15-29enni che non studiano e non lavorano):
raggiunge il 23,1% (con una media UE del 13,1%). Non
è possibile! E’ un’emergenza educativa che ci coinvolge tutti.
Perché se un bambino lascia la scuola prima del tempo, se non
realizza le sue potenzialità, se non diventa quello che è impresso
nel suo Merito unico e originale… siamo tutti più poveri. Buona
anno scolastico a tutti!