Ancona - “Anna Casini, consigliera regionale del PD, continua una battaglia persa sulla situazione del riequilibrio e riallineamento del fondo risorse decentrate per l'Area Vasta 5. – dice Monica Acciarri, consigliera regionale della Lega – la giunta di centrodestra guidata dal presidente Francesco Acquaroli decide dei procedimenti, applica quanto deciso a favore della sanità regionale e del Piceno mantenendo gli impegni. E ieri in in consiglio regionale l'interrogazione del Pd sul tema ha avuto risposte inappuntabili”.
“I fondi contrattuali del comparto si articolano in: Fondo condizioni di lavoro e incarichi – art. 80 CCNL 2016/2018 (vengono pagati con questo fondo straordinari, disagio e posizioni organizzative
Fondo premialità e fasce – art. 81
CCNL 2016/2018 (vengono pagate con questo fondo la produttività e le
progressioni economiche orizzontali).
Storicamente l’Area Vasta 5 dispone di fondi contrattuali del comparto più limitati rispetto alle altre Aree vaste. Le motivazioni di tale situazione deriva dalla gestione storica dei fondi contrattuali da parte dell’Area Vasta (per es. gestione dell’istituto dello straordinario senza programmazione e definizione di budget per unità operative).
A seguito dello sforamento dei fondi contrattuali avvenuto nel 2016 la Corte dei Conti ha inoltre aperto un procedimento contabile che ha ulteriormente aggravato la situazione in quanto l’area vasta ha dovuto effettuare un progressivo recupero delle somme erogate, riducendo altresì le quote individuali dei dipendenti.
Nei primi mesi del 2022 la Direzione generale dell’ASUR e il direttore dell’Area Vasta 5 non potendo pagare gli straordinari di competenza dei mesi di novembre e dicembre hanno rappresentato alla Regione la problematica dello splafonamento del fondo condizioni di lavoro e incarichi dell’anno 2021, dovuto fra l’altro all’erogazione delle indennità di malattie infettive al personale correlato all’emergenza COVID 19.
Il Direttore dell’Area Vasta n. 5 come prima soluzione della problematica ha sottoscritto un accordo sindacale per finanziare temporaneamente l’istituto dello straordinario con le risorse dell’anno 2020 delle premialità COVID pari ad euro 495.000.
Con DGR n. 1045 del 5 agosto 2022 è stato rideterminato il tetto del personale dell’ASUR di euro 266.000, con la specifica finalizzazione di incrementare in maniera stabile i fondi contrattuali del trattamento accessorio dell’AV5 .
Le OO.SS. dell’Area vasta n. 5
rivendicano ulteriori risorse stabili di circa 500.000 euro per
ristabilire una quota media adeguata.
Possibili strumenti d’intervento sui fondi di tutte le aziende
L’art. 11 del decreto n. 35/2019 convertito in legge n. 60/2019 consente, all’interno del tetto di spesa del personale, di incrementare i fondi contrattuali delle aziende in presenza di nuove assunzioni, per garantire ai dipendenti un trattamento accessorio non inferiore alla quota media del trattamento accessorio dell’anno 2018, scelto dalla normativa come target di riferimento.
Tale istituto giuridico trova applicazione secondo le disposizioni della Circolare del Ministero dell’Economia e Finanze del 1 settembre 2020.
Relativamente all’annualità 2022 per valutare la percorribilità del percorso si ritiene necessario:
acquisire dalle aziende la consistenza dei fondi anno 2022 delle tre aree contrattuali (dirigenza sanitaria, comparto e dirigenza pta) certificati dai Collegi sindacali; acquisire dalle aziende il numero delle unità equivalenti previste al 31/12/2022; procedere alla determinazione dell’Incremento/decremento dei fondi contrattuali; individuare le risorse all’interno del budget delle aziende, in quanto la circolare prevede che le risorse siano all’interno dell’assegnazione del Fondo Sanitario Nazionale; far certificare alle aziende il rispetto del tetto del personale.
A decorrere dal 2023 con le nuove aziende una quota di incremento del tetto di personale potrà essere distribuito fra le aziende del SSR tenendo conto degli squilibri nei fondi contrattuali. Questa progressiva operazione potrebbe consentire l’attuazione anche della Legge Regionale n. 8/2017 in materia di perequazione dei trattamenti economici.
C'è da sottolineare come le risorse
finalizzate all’incremento dei fondi tolgono risorse finalizzate
alle proroghe e alle nuove assunzioni.
Perché finalmente la
Casini digerisca l'amaro calice, sappiano i cittadini del Piceno e
gli operatori sanitari che per i 495.000 c’è un accordo
sottoscritto con l’ASUR della restituzione degli stessi entro il
31/10/2022.
Ameli e Casini, producono interrogazioni in Consiglio comunale e in consiglio Regionale come se la produzione di carta potesse coprire le tracce politiche di un loro operato superficiale a dir poco: un intervento perequativo sui fondi delle diverse Aree Vaste ora così tanto invocato dal PD doveva essere già cosa fatta entro 30 giorni dall’entrata in vigore della Legge Regionale n. 8 del 21/3/2017 che ha apportato modifiche alla Legge Regionale n. 13 del 20/06/2013.
Eppoi che dire dell’affermazione di Ameli sulla negazione di diritti a favore dei lavoratori della sanità picena? E' del tutto infondata, visto che già è stato attivato, su iniziativa dell’attuale Giunta regionale, un apposito tavolo tecnico per la risoluzione delle annose problematiche dell’AV 5 in materia di fondi contrattuali.
Sono stati effettuati diversi incontri con i Rappresentanti Sindacali dell’Area Vasta n. 5 e seppur un minimo che sicuramente non soddisfa entrambe le parti al tavolo è stato erogato (circa 266.000 €), in quanto entra in via definitiva e strutturale nei fondi a disposizione dell’Area Vasta 5.
Impegno assunto anche nel corso dell’incontro in Prefettura da parte della DG ASUR sulla volontà di adeguare la consistenza del fondo del personale del comparto per consentire il pagamento del trattamento economico accessorio al personale del comparto per il 2021 e 2022.
Con l’integrazione dei fondi che verrà effettuata mediante l’utilizzo di risorse economiche nuove e senza intaccare le disponibilità di altre Aree Vaste che risultano più capienti, si darà risposta alle numerose procedure per il riconoscimento dei benefici contrattuali che, da diversi anni, non trova riscontro.
Infine, come si può affermare che “il piano assunzioni prevede che per il prossimo anno ci saranno 140 lavoratori in meno”, quando il piano occupazionale triennale 2022-24 non è stato ancora formalizzato in ASUR ed approvato dalla Regione?