“Fra le prime azioni della nuova dirigenza nazionale, la firma di un protocollo con il ministro fedeli per ridisegnare un'alternanza scuola lavoro più attenta al saper fare artigiano e alle esigenze sia dei giovani che delle piccole imprese”.
Ascoli - Luigi Passaretti, imprenditore di Comunanza e presidente territoriale della Cna di Ascoli Piceno, è stato nominato – nell’assemblea nazionale che si è tenuta la settimana scorsa a Roma – componente della Direzione nazionale della Cna.
A nominarlo l’assemblea elettiva nazionale dell’Associazione artigiana. “Il presidente Passaretti – è il commento di Francesco Balloni, direttore della Cna Picena - porterà a livello nazionale le istanze delle piccole imprese del nostro territorio, che rappresentano il 98 per cento del sistema produttivo regionale, il 54 per cento degli occupati e il 48 per cento del Pil. Come Cna Picena, quindi, oltre alla soddisfazione per la nomina, segno del buon lavoro fatto sul territorio, anche la consapevolezza che la presenza del presidente Passaretti a Roma aiuterà a far sentire con più forza la voce delle nostre imprese”.
“A
fronte di un'incidenza forte delle piccole imprese sia per
l'occupazione che per il pil – spiega Luigi Passaretti, neo
componente della Direzione nazionale della Cna - l'Italia ci
penalizza con una total tax al 62 per cento, venti punti in più
rispetto alla media della UE. Dalle Istanze dei nostri territori, e
rilevo con soddisfazione che tutti e cinque i presidenti provinciali
delle Marche siano entrati nella Direzione nazionale Cna, deve
arrivare un nuovo impulso per le scelte economiche e legislative
nazionali. Pressione fiscale e credito troppo spesso negato solo ai
più piccoli, restano due cardini della nostra azione futura come
Associazione che rappresenta artigiani, piccole e medie imprese.
Ma
proprio in occasione dell'Assemblea nazionale, nella quale la Cna
Picena ha appoggiato e quindi acclamato con piena soddisfazione la
rielezione a presidente di Daniele Vaccarino, è stato firmato un
importante protocollo con il ministro Fedeli per una rivisitazione
dell'alternanza scuola-lavoro. Lo strumento è sicuramente valido,
innovazione e nuove tecnologie superano sicuramente il vecchio
concetto dell'apprendistato dei decenni passati, ma sono si deve
mettere in soffitta anche il bagaglio di conoscenze artigiane che,
anzi, devono essere linfa vitale per i giovani che si affacciano nel
mondo del lavoro".