Sarà intitolata al tenore Antonio Galiè la via adiacente al Teatro Ventidio Basso

Sarà intitolata al tenore Antonio Galiè la via adiacente al Teatro Ventidio Basso

Debuttò a Spoleto il 23 settembre 1953 in Andrea Chénier di Umberto Giordano, ruolo che resterà tra i preferiti dal tenore ascolano nell'arco della sua trentennale carriera

Ascoli - Domani, venerdì 7 luglio alle ore 17.00, si terrà l'intitolazione al tenore ascolano Antonio Galiè della via adiacente al Teatro Ventidio Basso.


A seguire, nel Foyer del massimo cittadino, dopo un breve ricordo delle sua vita artistica ci sarà un omaggio da parte delle nipoti Eva e Carmelita Galiè, Claudia ed Eleonora Canzian.


Tenore lirico dalla voce fresca, suadente e morbida sostenuta da una tecnica sicura, studiò canto con il maestro Clementoni.


Debuttò a Spoleto il 23 settembre 1953 in Andrea Chénier di Umberto Giordano, ruolo che resterà tra i preferiti dal tenore ascolano nell'arco della sua trentennale carriera.


Cantò nei principali teatri italiani e internazionali, a fianco di importanti artisti come Renata Tebaldi, Magda Olivero, Rosanna Carteri, Gabriella Tucci, Ettore Bastianini.


Aveva in repertorio 48 opere diverse. Tra i principali titoli e ruoli vanno ricordati: Lucia di Lammermoor (Edgardo) e L'elisir d'amore (Nemorino) di Gaetano Donizetti; La traviata (Alfredo), Un ballo in maschera (Riccardo), Rigoletto (il Duca di Mantova) di Giuseppe Verdi; Werther (Werther) di Jules Massenet; L'amico Fritz (Fritz) di Pietro Mascagni; La bohème (Rodolfo), Madama Butterfly (Pinkerton) di Giacomo Puccini; La Gioconda (Enzo Grimaldo) di Amilcare Ponchielli; Mefistofele (Faust) di Arrigo Boito; I gioielli della Madonna (Biaso) di Ermanno Wolf-Ferrari; Assassinio nella cattedrale di Ildebrando Pizzetti; I Shardana (Perdu) di Ennio Porrino; Il matrimonio in convento (Pedro) di Sergej Sergeevič Prokof'ev.


Fu anche protagonista di film d'opera: Andrea Chénier (1956) per la regia di Clemente Fracassi e La casa delle tre ragazze (1956) per la regia di Mario Landi.


Si ritirò dalle scene a Roma nella stagione 1976-77, dopo aver interpretato il ruolo di Ismaele in Nabucco.