Pesaro - I finanzieri del Comando Provinciale di
Pesaro hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo
finalizzato alla confisca di beni, per un valore di 1 milione di
euro, appartenenti ai rappresentanti di una società e due
associazioni sportive di Urbino, operanti nel settore della pallavolo
femminile.
Le indagini, eseguite dalla Compagnia di
Urbino e coordinate dal Pubblico Ministero Irene Lilliu, hanno
consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per
delinquere finalizzata alla commissione di gravi e ripetute
violazioni tributarie. Già nel maggio del 2015 le fiamme gialle del
Comando Provinciale di Pesaro avevano eseguito numerose perquisizioni
nei confronti dei 3 indagati, in qualità di rappresentanti degli
enti sportivi, e nei confronti dei soci e dei collaboratori più
stretti.
In particolare gli indagati hanno posto in essere un
articolato sistema di evasione delle imposte attraverso la creazione
ad hoc di due associazioni sportive dilettantistiche, per beneficiare
delle agevolazioni fiscali previste per tali enti e procurarsi
entrate commerciali - anche attraverso l’emissione di fatture per
sponsorizzazioni pubblicitarie in parte inesistenti - da destinare
alla società sportiva che gestiva una nota squadra militante nel
massimo campionato di pallavolo femminile.
Gli accertamenti
di polizia giudiziaria e le verifiche fiscali hanno permesso di
scoprire, inoltre, che i tre enti avevano adottato un sistema
contabile occulto e parallelo a quello ufficiale per gestire le
risorse finanziarie, omesso di registrare in contabilità le entrate
realizzate e dichiarare i reali redditi percepiti, oltre ad occultare
documenti e scritture contabili di cui era obbligatoria la
conservazione, evadendo le imposte sui redditi e l’Iva per 1
milione di euro.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del
Tribunale di Urbino, accogliendo la proposta degli organi
investigativi, ha emesso un decreto di sequestro preventivo
finalizzato alla confisca sui beni degli indagati. Sono stati
sequestrati saldi attivi su rapporti bancari e postali, n. 4 unità
immobiliari site nella provincia di Pesaro, 1 autovettura e diverse
quote societarie, fino alla concorrenza di 1 milione, pari al
profitto dei reati commessi.
L’operazione conclusa rientra
nella continua azione di contrasto dei fenomeni evasivi più gravi e
dannosi per la collettività, affermando l’importante ruolo che
assume il Corpo nel recupero del gettito erariale a tutela delle
entrate dello Stato.