Il Presidente del Consiglio regionale a Montecitorio per la cerimonia del Premio intitolato al medico marchigiano: 'Il suo insegnamento, oggi più che mai è fondamentale per i nostri giovani.'
Roma - Oggi pomeriggio, nella Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, si è tenuta la cerimonia di consegna del secondo Premio Carlo Urbani alla presenza della Presidente della Camera, Laura Boldrini, del Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, della Famiglia Urbani, del Presidente Aiucu, Emilio Amadio, del Rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini e del Sindaco di Castelplanio Barbara Romualdi. Una giornata, come ha affermato la Presidente Boldrini, di orgoglio Marchigiano.
“Carlo – ha detto Mastrovincenzo nel suo intervento - era un cittadino del mondo, era un marchigiano, e dei marchigiani aveva tante caratteristiche: tenacia, determinazione, discrezione e quella passione che gli hanno consentito di realizzare un grande lavoro di ricerca, portato avanti con spirito di sacrificio, e di dare un contributo determinante alla cura della Sars. Urbani ci ha lasciato un grande esempio che oggi ho l’onore di essere qui a ricordare, insieme all'AICU, l'Università, gli studenti, che sono i principali destinatari del suo messaggio. Facciamo tesoro di questo insegnamento perché è così che continuerà a vivere facendo germogliare i suoi valori”.
Il Premio è stato consegnato, dalla Presidente Boldrini, alle dottoresse Silvia Duranti e Francesca Moretti, che hanno partecipato in Tanzania ad uno stage formativo del master in medicina Tropicale e Salute Globale presso il Laboratorio di Sanità Pubblica “Ivo de Carneri.
Presenti gli studenti della Università di Camerino, delle scuole di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Montegiorgio, Recanati, che in questi anni hanno lavorato sul messaggio e l’impegno di Carlo Urbani.
Il Presidente Mastrovincenzo ha voluto concludere il suo intervento rivolgendosi agli studenti presenti. “Difronte agli scenari che stanno sconvolgendo il mondo, incrinando ogni certezza, suscitando paure, incitando a costruire muri e a rafforzare le frontiere, la figura di Carlo Urbani, medico davvero “senza frontiere”, è un riferimento per abbattere le barriere, impegnarsi in prima persona con quella serenità e quella speranza, che è degli uomini giusti. Il suo insegnamento – ha sottolineato il Presidente - è oggi fondamentale proprio perché indica la strada da non abbandonare: quella dell'attenzione al prossimo, dell'indignazione di fronte alle ingiustizie e dell'azione per un mondo migliore con il contributo di ciascuno di noi, chiamato a fare la propria parte. Diceva: ‘Sono cresciuto inseguendo i miei sogni, e ora credo di esserci riuscito’.
Ricordare Carlo significa invitare i giovani a sognare e dare sostegno a tutti coloro che si battono ancora oggi per i suoi stessi ideali.”
Sono intervenuti alla cerimonia Claudio Pettinari, Pro rettore dell’Università di Camerino, Fulvio Esposito del MIUR, Alessandra Carozzi Presidente della Fondazione Ivo De Carneri, Nicoletta Dentico, Vice Presidente dell’Osservatorio Italiano Salute globale, Vincenzo Varagona, giornalista Rai, Lucia Bellaspiga, inviata di Avvenire.