Acoli - Dopo oltre tre mesi di lavoro i Vigili del fuoco hanno terminato la messa in sicurezza della Chiesa della Madonna del Sole nella frazione di Capodacqua, meglio conosciuta come “chiesetta ottagonale”, sicuramente uno degli interventi più complessi effettuati nei territori del centro Italia colpiti dal sisma.
L’edificio sacro, risalente al XV secolo e affrescata secondo alcuni con contributi attribuibili a Cola dell’Amatrice, era stato gravemente lesionato dalla sequenza sismica scatenatasi dal 24 agosto scorso.
Un intervento lungo e articolato quello portato a termine dai nuclei di intervento speciale piemontesi dei vigili del fuoco sotto la direzione tecnica dell’Ispettore Luigi Scorza ai quali è stato rivolto il compiacimento del comandante Mauro Malizia.
Intervento iniziato dopo il terremoto del 24 agosto con opere provvisionali le quali, pur non ultimate,avevano impedito che la terribile scossa del 30 ottobre facesse crollare irrimediabilmente l’edificio. Nella circostanza tutti gli edifici circostanti collassarono seppellendo sotto le macerie anche la gru a ragno. La chiesetta, a parte la vela campanaria, pur danneggiata ulteriormente rimase in piedi.
A questo intervento è legato un aneddoto fortunoso: fu proprio grazie all’ingresso dell’ora legale di quella domenica 30 ottobre che i Vigili piemontesi, sorpresi dalla terribile scossa mentre si accingevano a prendere posizione, evitarono di essere coinvolti dai crolli riuscendo a salvarsi. Con l’ora solare sarebbero già stati a lavoro in una situazione di grande pericolo.
Nei giorni successivi sempre i vigili del fuoco approntarono una copertura provvisoria per evitare che infiltrazioni danneggiassero i preziosi affreschi all’interno. Lavoro quanto mai provvidenziale visto le eccezionali precipitazioni nevose di gennaio.
Finiti gli effetti del maltempo l’attività è proseguita con i gruppi operativi speciali che hanno provveduto a effettuare demolizioni, messe in sicurezza e rimozione macerie riaprendo le vie di accesso al tempietto per consentire la ripresa dei lavori.
Dai primi di aprile si è lavorato ininterrottamente con puntellamenti, sbadacchiatura di porte e finestre, piccoli smontaggi controllati, tirantature ed infine con la copertura della parte posteriore dell’oratorio. All’interno è stata realizzata un’opera di contrasto lasciando un corridoio lungo l’intero perimetro per permettere i lavori di restauro degli affreschi.