E' stata la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Sul fronte giudiziario si procede per omicidio colposo
'Decesso per morte cerebrale''. E' purtroppo la sentenza medica che sancisce la scomparsa di una vita giovanissima: il piccolo Francesco, 7 anni, curato per 15 giorni con l'omeopatia per un'otite bilaterale che avrebbe richiesto una terapia antibiotica tempestiva, ora non c'è più, o meglio vivranno parti di lui in altri piccoli in situazioni critiche, visto che i genitori ''hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi''.
Come riferito all'Ansa dalla coordinatrice regionale ai trapianti, la dott. Francesca De Pace: "La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - aggiunge - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite". "Ringraziamo moltissimo questi genitori per la scelta della donazione - afferma il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dr. Alessandro Nanni Costa - che testimonia, oltre alla loro generosità e all'attenzione verso i piccoli pazienti in attesa di organi, anche la fiducia nel sistema sanitario e nei medici che hanno preso in carico il loro figlio''.
Il bollettino medico di ''decesso'' è stato redatto dal dott. Fabio Santelli, direttore della Sod di Anestesia e Rianimazione Pediatrica del Presidio di Alta Specializzazione 'G. Salesi' di Ancona, e diffuso alle 12:50. A quel punto, dopo un ulteriore controllo elettroencefalografico, è stata convocata la Commissione per l'accertamento della morte cerebrale.
E ora c'è il risvolto giudiziario.
L'ipotesi di reato che si profila è quella dell'omicidio colposo in seguito alle complicanze di un'otite bilaterale curata con l'omeopatia. Gli atti di indagine, che al momento sono ancora carico di ignoti, sono stati trasmessi per competenza dalla procura di Ancona alla procura della Repubblica di Urbino.
Non è stata ancora disposta l'autopsia, che aiuterà a far maggiore chiarezza su tempi e modalità del decadimento clinico del bambino. Gli eventuali indagati (oltre alla posizione dell'omeopata c'è da valutare anche quella dei genitori) avranno la possibilità di nominare periti di parte per partecipare all'esame.