Operazione 'Fake Jobs', 12 denunciati per utilizzo di voucher Inps acquistati con carte di credito clonate

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Operazione 'Fake Jobs', 12 denunciati per utilizzo di voucher Inps acquistati con carte di credito clonate

Giro d’affari di circa 1 milione e mezzo di euro


I finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche, in collaborazione con i colleghi della Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno smantellato un gruppo criminale dedito all'acquisizione in frode di dati sensibili ed all'indebito utilizzo di sistemi di pagamento elettronici (carte di credito/debito e conti correnti on-line).


Dall'alba di stamattina i finanzieri ed i poliziotti stanno eseguendo - in provincia di Frosinone e Napoli - n. 12 decreti di perquisizione emessi dalla Procura di Roma al termine di un’indagine durata circa 2 anni.


La lunga e complessa attività investigativa è iniziata nel 2015 e - grazie anche al determinante contributo dell’Inps e di Poste Italiane S.p.A. - ha permesso alla Guardia di Finanza ed alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di risalire ad un gruppo criminale che acquistava voucher Inps attraverso l’indebito utilizzo di carte di pagamento e conti correnti on-line di persone completamente ignare.


Le vittime, infatti, inserivano i dati delle loro carte di credito o del loro conto corrente su pagine web contraffatte da hacker specializzati.


In particolare, i criminali acquisivano i dati sensibili attraverso la tecnica del “phishing” o dello “smishing”, tramite l’invio di decine di migliaia sms in modo casuale “contenenti proposte lusinghiere”, da servizi presenti in rete (es. buoni carburante, ricariche telefoniche ecc., utilizzando loghi e marche di aziende ben note).


Una volta ottenuti i dati finanziari, facevano confluire le somme sottratte su portafogli elettronici intestati a finti “datori di lavoro”. I wallet venivano poi utilizzati come veri e propri conti correnti per redistribuire le somme frodate a falsi “prestatori d’opera occasionali”, tutti regolarmente registrati presso l’Inps e titolari della carta Postepay Inps attraverso la quale monetizzavano i proventi.


Sono centinaia le vittime in tutta Italia, con un profitto complessivo di circa un milione e mezzo di euro.  

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