Terremoto, finirà il 15 febbraio il trasferimento delle macerie di Arquata

Terremoto, finirà il 15 febbraio il trasferimento delle macerie di Arquata

Da quel momento si potrà urbanizzare l'area. la Protezione civile spiega i ritardi per l'arrivo delle casette di legno.

Ancona - La ditta HTR Bonifiche, aggiudicataria dell’appalto, completerà il Deposito Temporaneo entro il 15 febbraio prossimo.

La raccolta e trasporto delle macerie è già iniziato e continua comunque. I quantitativi attualmente allontanati sono pari a 2.736 tonnellate, per una media giornaliera di 212 tonnellate. In questo modo si cerca di rimuovere le macerie dai siti prioritari individuati dal Comune e non dare nessun impedimento alle opere di urbanizzazione finalizzate all’insediamento delle casette.


Lo rendono noto la Regione Marche ed il Comune di Arquata del Tronto, in relazione alla situazione della rimozione macerie nel Comune di Arquata. Inoltre, aggiunge la nota, sulla base delle ordinanze di protezione civile fin qui emesse, mentre si stanno realizzando i lavori del piazzale definitivo di collocazione delle macerie, in una piccola area interna all’area di progetto già pavimentata, si possono comunque portare piccoli quantitativi di macerie adottando accorgimenti per la tutela ambientale.



Nessuno stop quindi alla raccolta delle macerie e previsione di superare in breve tempo alcuni problemi legati alla realizzazione dell’area di deposito.


La Regione precisa poi che, più in generale per la gestione delle macerie esiste in Provincia di Macerata un sito all’interno dell’impianto COSMARI di Tolentino, mentre per la Provincia di Ascoli Piceno e Fermo, in base alla Conferenza di Servizi che si è tenuta il 10/01/2017 si stanno valutando, dal punto di vista tecnico, altri siti da allestire. In particolare i gestori del servizio di raccolta e gestione rifiuti nonché il Comune di Amandola, stanno mostrando una positiva collaborazione. Entro il mese di gennaio sono previste le conferenze conclusive per l'approvazione dei progetti.



la Protezione civile spiega i ritardi per le casette 


Su oltre 100 Comuni che hanno subito danni per il terremoto nelle Marche, una cinquantina hanno chiesto le SAE (soluzioni abitative di emergenza) per "un totale di 1.881 casette". Il dato viene reso noto dal dirigente della Protezione civile regionale David Piccinini, che lo cita tra i motivi del fatto che nelle Marche ancora non sono arrivate le casette, mentre a Norcia e Amatrice si sta procedendo all'assegnazione delle prime.


Tra gli altri fattori l'estensione del territorio colpito, che si è ampliato con il sisma di fine ottobre, il ritardo nelle schede di rilevazione del danno ("abbiamo avuto oltre 100 mila richieste"), la conformazione e la fragilità del suolo che hanno reso difficile l'individuazione delle aree idonee per posizionare le casette.


Piccinini è ottimista: "sono in dirittura d'arrivo gli appalti per i lavoro di urbanizzazione di due aree ad Arquata del Tronto, faranno da apripista a tutti gli altri".