Terremoto, circa 500 ingegneri costituiscono la 'Rete dei volontari tecnici Ipe' e protestano

Terremoto, circa 500 ingegneri costituiscono la 'Rete dei volontari tecnici Ipe' e protestano

Subito dopo il terremoto del 24 agosto e la successiva e più forte scossa del 30 ottobre, la preoccupazione dell'Autorità nazionale anti corruzione fu quella dell'infiltrazione nella fase di ricostruzione. E, come spesso si è visto, diventa cruciale la parte di verifica e progettazione.

Ad arginare in fase preventiva quel timore c'era un sistema che aveva funzionato egregiamente e che si basava sulla formazione e l'imparzialità dei tecnici che facevano i sopralluoghi e le verifiche: Ipe (L'Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e le Emergenze) e la famigerata scheda Aedes, erano le forche caudine per evitare confitti d'interesse e pulsioni dall'etica. Ora tutto questo sta vacillando.


Per questi motivi è nata la "Rete dei volontari tecnici Ipe" (Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e le Emergenze): un gruppo di Ingegneri Ipe che, successivamente all’esperienza avuta in qualità di Tecnici Abilitati AeDES durante l'emergenza sismica in corso, ed al di fuori della struttura IPE, hanno costituito una rete con il fine di condividere spunti, idee, esperienze, proposte e riflessioni e poter così contribuire al miglioramento della gestione tecnica dell'emergenza. Con questo spirito è stata scritta una Lettera aperta indirizzata al commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, al capo del Dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio, al presidente dell'IPE Patrizia Angeli, al Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano.


"A spingere a scrivere la lettera è stata
 la consapevolezza che la pubblicazione dell'Ordinanza 422 e dell'Ordinanza del Commissario Straordinario n. 10 del 19/12/2016, le quali aprono la redazione della scheda AeDES ai tecnici privati, abbiano decretato, sic et simpliciter, il fallimento del sistema di rilevamento del danno così come avviato all’inizio dell’emergenza che era basato sul principio di uniformità di giudizio e di terzietà della valutazione del danno.
 La certezza che sia una scelta che penalizza chi ha creduto nel il progetto NTN (Nucleo Tecnico Nazionale), vedendolo come opportunità per la categoria degli Ingegneri di svolgere quell’importante ruolo di tecnico di supporto al sistema di protezione civile disciplinato già dall’art. 6 comma 2 della Legge 225/92.

 viene a mancare, inoltre, il requisito fondamentale di obbligatorietà di formazione del tecnico rilevatore privato e non è chiaro chi possa accertare il titolo delle competenze di tipo tecnico e strutturale (art. 1 comma 1);

 Tale scelta innesca un potenziale conflitto di interessi del professionista, che, accettando l’incarico privato di compilazione della scheda, non è diffidato dall’accettare un eventuale ulteriore incarico per la riqualificazione della medesima unità, anzi è incoraggiato come dimostrano le ultime ordinanze, mentre i rilevatori sotto la direzione della Di.Coma.C. (Direzione Comando e Controllo della Protezione Civile) ai quali non solo è giustamente vietato di assumere incarichi per gli edifici periziati ma è vietata qualsiasi forma di pubblicità della propria attività professionale. Il paradosso è che i tecnici abilitati dalla Protezione Civile Nazionale sono sfavoriti, nell'assunzione degli incarichi, rispetto ai colleghi che non hanno partecipato alla forma volontaria di rilievo del danno né hanno alcuna formazione specifica sul rilievo del danno.


Ovviamente quella Rete dei volontari tecnici Ipe è una posizione propositiva: con la lettera aperta intendono contribuire attivamente per migliorare il sistema di cui hanno deciso di far parte e di cui condividono i principi, suggerendo quindi alcune proposte, a loro parere, velocizzerebbero le operazioni di rilevamento:

 formazione veloce immediata di altri tecnici strutturisti da associare all’IPE per utilizzarli sul campo;
 comporre squadre impegnate sul territorio con un tecnico specializzato IPE e un tecnico con esperienza in altri eventi sismici e/o con competenze strutturali da formare sul campo. Stabilendo un congruo numero di giornate di formazione sul campo, si può avere una crescita esponenziale del numero di squadre attive;
 formare squadre miste Aedes - Fast in modo da potere utilizzare, contemporaneamente, una procedura snella di assegnazione dell'esito A (edificio utilizzabile) o di compilare, a firma di due tecnici, uno almeno dei quali abilitato, la scheda Aedes, senza rinviarla ad un nuovo sopralluogo o ancor peggio, al giudizio di un professionista incaricato dal privato. L'adozione di questa procedura basterebbe, da sola, a raddoppiare il numero di squadre Aedes in campo;

la rete dei tecnici volontari IPE ritiene infine che sia fondamentale snellire le procedure burocratiche attuate fino ad oggi che hanno portato a grandi perdite di tempo nei rilievi e, contestualmente, proseguire e sostenere il metodo introdotto con l’istituzione del Nucleo Tecnico Nazionale, auspicando che presto sia formato da un nutrito e consistente gruppo di tecnici con competenze ed esperienze in ambito tecnico-strutturale, adeguatamente formati e aggiornati, per poter affrontare e superare con efficienza, tempestività, trasparenza e serietà tutte le future situazioni di emergenza che purtroppo negli anni non mancheranno".


Per concludere i cittadini debbono sapere che il 16 gennaio è il termine ultimo per chiedere il sopralluogo. Dopo questa scadenza non si potrà più chiedere e in caso di danni subiti non si rientrerebbe nella concessione di contributi per la ricostruzione.

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